Natasa Pirc Musar è il nuovo presidente della Slovenia e succederà a Borut Pahor come capo dello Stato nel prossimo quinquennio e sarà il primo presidente donna quando entrerà ufficialmente in carica il 22 dicembre prossimo.
Pirc Musar ha superato il suo rivale al ballottaggio, il candidato di centro destra Anze Logar, di quasi otto punti percentuali (7,72% dopo il 99,99% delle schede scrutinate) con un’affluenza attestatadel 53%, oltre 10 punti in più rispetto alle elezioni presidenziali del 2017. I risultati non sono comunque ancora definitivi devono essere ancora scrutinati il voto per corrispondenza, mentre il 21 novembre toccherà alle schede elettorali provenienti dall’estero. Il risultato finale sarà ufficialmente noto entro il 29 novembre.
Il presidente sloveno uscente Pahor si è già congratulato con la neoeletta Pirc Musar augurandole successo e invitandola al palazzo presidenziale. Anche il primo ministro Robert Golob si è congratulato con Pirc Musar.
Avvocato impegnato in battaglie sui diritti umani e il rispetto dello Stato di diritto, ex volto noto della tv, 54 anni, Pirc Musar è stato un candidato indipendente appoggiato dal governo e dai progressisti e ha battuto il suo rivale di destra ed ex ministro degli Esteri Logar.
«Farò del mio meglio per essere un vero presidente di tutti, per lavorare per la democrazia e per i diritti umani e democratici fondamentali e costituzionali», ha detto Pirc Musar. Sebbene abbia una funzione principalmente simbolica, il presidente in Slovenia è il comandante in capo delle forze armate e nomina – con successiva approvazione del Parlamento – diversi alti funzionari, tra cui il governatore della Banca centrale.
«Congratulazioni Natasa Pirc Musar per la sua elezione a presidente della Repubblica di Slovenia. Come prima donna a essere eletta presidente della Slovenia – ha commentato il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen – ha aperto la strada alle generazioni future. Non vedo l’ora di lavorare con lei. Condividiamo l’obiettivo di un’Unione sempre più forte, democratica e resiliente».
Pirc Musar ha dichiarato che farà del suo meglio affinché la politica si unisca «su questioni strategiche; io sono per un’assistenza sanitaria pubblica di alta qualità, per la sicurezza delle persone che è ciò che mi sta a cuore. Più una persona è sicura, meno poveri ci sono, meno ci saranno problemi sociali e meno criminalità nel nostro Paese. Voglio che la Slovenia diventi un Paese dove gli anziani saranno accuditi e ascoltati, in cui i giovani vorranno rimanere. Voglio una Slovenia dove saremo più consapevoli che stiamo affrontando tempi difficili a causa del cambiamento climatico. I giovani mettono sulle nostre spalle di politici la responsabilità di prenderci cura del nostro pianeta, in modo che le nostre prossime generazioni, ovvero i nostri figli, vivano in un ambiente sano e pulito».
La neoeletta Pirc Musar, ha annunciato che il suo primo viaggio all’estero sarà «molto probabilmente» un tour dei Balcani occidentali: «pensavo di andare in Germania, che è il nostro partner commerciale più importante, ma vista la situazione geopolitica attuale andrò in visita nei Paesi dei Balcani occidentali».
La nuova presidente slovena ha inoltre espresso la volontà di dare continuità agli incontri del vertice a Brdo-Brioni, per il quale però vuole che gli appuntamenti «si svolgano più spesso e che i partecipanti prendano determinati impegni riguardo alle cose che devono essere fatte fino alla volta successiva».
Pirc Musar ha annunciato che lavorerà anche al progetto di candidatura della Slovenia alla carica di membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Intanto, l’economia slovena continua a marciare bene, anche se rallenta: «la crescita è stata significativamente più lenta nel terzo trimestre del 2002 rispetto ai due precedenti rilevamenti» rivela l’Ufficio di statistica del Paese secondo cui il prodotto interno lordo della Slovenia è aumentato del 3,4% su base annua in termini reali nel terzo trimestre dell’anno in corso, rispetto all’8,3% del secondo e al 9,7% del primo periodo. La crescita del Pil è stata positivamente influenzata dai consumi delle famiglie, dagli investimenti in immobilizzazioni e dall’interscambio di servizi con l’estero. Il rallentamento è stato invece più pronunciato nella crescita della domanda interna.
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