“Popolo Produttivo”: nasce la nuova rappresentanza imprenditoriale

La nuova organizzazione rappresenta 950.000 posti lavoro e 10 categorie che chiedono moratoria fiscale e l’abbattimento dei costi dell’energia. 

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popolo produttivo

Una sigla unica per rappresentare circa 950.000 lavoratori di 10 categorie d’impresa in Italia: è “Popolo Produttivo”, che si presentato a Roma chiedendo al governo Meloni di essere riconosciuto come interlocutore affidabile, portatore di istanze e proposte concrete, cominciando da due punti come l’immediata moratoria bancaria, fiscale e contributiva e l’abbattimento dei costi di consumo energetico e del carburante.

Nel comitato, composto da piccole, medie e micro imprese, ci sono balneari, partite Iva, ambulanti, produttori agricoli, ristoratori, ormeggiatori. Le istanze sono tante e diverse, ma «senza unione – spiega Angelo Pavoncello, vicepresidente Ana Ugl – saremo meno ascoltati». Il Comitato, che si è formato a ottobre, come primo atto ha inviato una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e ai leader di partito italiani.

«Siamo uniti e difendiamo ogni singola categoria», afferma Claudio Maurelli del Comitato Adesso e BastaBalneari, aggiungendo che l’esigenza di fondare la nuova sigla è emersa per «l’inefficienza dei sindacati che hanno creato problematiche invece di risolverle».

Popolo Produttivo” si è costituito per dar voce alle attività produttive sempre più in difficoltà a causa della crisi economica. Per quanto riguarda gli ambulanti ad esempio, in 5 anni hanno chiuso 20.000 attività nel silenzio più totale. Le richieste sono urgenti. «Aprire una partita Iva – esclama Angelo Distefano, presidente di “Le partite Iva Italia” – è un incubo» che sul caro bollette afferma «al nuovo governo chiediamo una moratoria generale. Non è possibile che ora dopo quello che abbiamo passato ci minacciano di staccare la luce».

Per Ivano Zonetti, di Ana-Ugl, «il nuovo governo ha sulle spalle grandi attese, deve prendere coscienza della crisi. Si apra un tavolo di confronto». Fra i presenti, pochissimi i rappresentanti delle forze politiche. C’è Barbara Lezzi del Movimento 5 Stelle. E c’è il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: «il senso mia presenza – dice l’esponente di Forza Italia – è testimoniare attenzione e ascolto. Il tema principale di questa fase è il costo dell’energia. Il nuovo governo ha già un piano da oltre 30 miliardi per 2023. Ma è necessario affrontare tema non solo a livello nazionale. Noi ci auguriamo che anche l’Europa faccia una parte consistente come ha fatto con emergenza covid».

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