Confapi, il piacentino Cristian Camisa è il nuovo presidente

Succede a Casasco eletto deputato di Forza Italia e nominato all’unanimità presidente emerito dall’associazione imprenditoriale. 

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Il nuovo presidente di Confapi, il piacentino Cristian Camisa.

Cristian Camisa è stato eletto nuovo presidente di Confapi dall’assemblea generale dell’associazione. Piacentino, 48 anni, Camisa è presidente e amministratore delegato della T.T.A., azienda che opera nel settore meccanico. È stato presidente di ConfapiIndustria Piacenza e vicepresidente di Confapi nazionale e succede a Maurizio Casasco che ha guidato la Confederazione Italiana della Piccola e Media Industria Privata per dieci anni e che si è dimesso dopo essere stato eletto alla Camera dei Deputati tra le fila di Forza Italia.

«Sono onorato e felice – le prime parole di Camisa -. Farò tesoro della preziosa eredità di credibilità, efficienza e tenacia che il presidente Casasco ci lascia. Sento, allo stesso tempo, una grande responsabilità nel rappresentare in un momento storico così difficile una parte così importante del nostro sistema produttivo, con più di 116.000 aziende e un milione di lavoratori. Porteremo avanti con grande forza le istanze dei nostri imprenditori, staremo loro vicini, saremo il megafono delle loro necessità».

Per Camisa «anche a fronte delle criticità passate e attuali, la Piccola e Media Industria PrivataItaliana ha dimostrato ancora una volta flessibilità e resilienza e continua a lavorare con coraggioper la crescita del Paese. La priorità in questo momento è il caro energia perché ne va della sopravvivenza stessa delle aziende. Occorre immediatamente arrivare ai crediti di imposta per le industrie, fissando come parametro non il valore assoluto di spesa, ma quanto incide percentualmente sul fatturato dell’azienda, con premialità aggiuntive per chi non ricorrerà ad ammortizzatori sociali in modo da aiutare concretamente il maggior numero possibile di Pmi. Occorrerà poi rivedere il sistemadell’“energy release” sia in termini di tempistiche di adesione sia a livello di prezzo. Devono essere messi in atto anche gli interventi per arrivare a medio termine all’autosufficienza energetica».

«Lascio una Confapi unita, rafforzata e ben patrimonializzata – sottolinea l’uscente MaurizioCasasco che è stato eletto all’unanimità presidente emerito della Confederazione – è stato questo il mondo al quale mi sono dedicato e per il quale mi sono battuto negli ultimi dieci anni. Sono sicuro che Confapi saprà affrontare al meglio e con responsabilità le tante sfide che attendono il nostro sistema. Continuerò a essere l’anello di congiunzione tra l’economia reale, rappresentata dai nostri imprenditori, le istituzioni e la politica».

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