Bianco & Nero: il governo Meloni va con la Nadef 2023 con 25 miliardi di nuovo debito

Depotenziato il Pitesai dando il via libera all’estrazione di gas e petrolio nazionale. Probabile innalzamento a 85.000 euro della flat tax al 15% per gli autonomi. Autonomia, ancora nulla di fatto. 

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In questa puntata di “Bianco & nero” condotta dall’esperto in comunicazione e analisi politica, Gianfranco Merln, e dal direttore de “il NordEst Quotidiano“, Stefano Elena ci si occupa della prima riunione veramente politica del governo Meloni che vara l’aggiornamento della Nadef facendo entrare dalla finestra circa 25 miliardi di nuovo indebitamento per andare a coprire l’aumento abnorme dei costi energetici per famiglie ed imprese, cui s’aggiungono i circa 10 miliardi lasciati dal governo Draghi che serviranno per il calmiere energetico fino alla fine anno.

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Di fatto, Meloni ha dovuto arrendersi alla prospettiva di aumentare il già gigantesco debito pubblico per fare fronte ai costi energetici, ma il rischio è tutto nel 2023, quando è prevista una possibile recessione italiana con effetti pesanti sulla gestione degli oltre 2.700 miliardi di debito pubblico nazionale che, con l’aumento dei tassi d’interesse, rischiano di essere una miccia per l’equilibrio dei conti pubblici, specie se persisterà il caro energia unito all’inflazione oltre la doppia cifra.

Comunque tra le cose annunciate dal governo c’è il sostanziale annacquamento del Pitesai, ridando il via libera all’attività di estrazione nazionale di gas metano e di petrolio, che sarà nell’immeditato quasi interamente destinato alle aziende energivore per contenerne i costi di attività.

Buona anche l’annunciata previsione di innalzare da 65.000 a 85.000 euro la soglia di applicazione della Flat tax al 15%, così come la decisione di non rinnovare i contratti ai navigator scaduti a fine ottobre e la revisione dei percettori del reddito di cittadinanza.

Comunque, gran parte degli annunci elettorali volti al mondo delle pensioni sono destinati a rimanere lettera morta, per via dei forti costi connessi per le casse pubbliche.

Però una cosa salta all’evidenza: siamo già alla terza seduta del Consiglio dei ministri dell’era Meloni, ma la tanto annunciata Autonomia per le regioni ordinarie, strombazzata da Matteo Salvini, da varare subito, dov’è?

Buona visione de “Bianco & Nero“.

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