Bilancio 2023 del Trentino presentato alle categorie economiche e sindacali

Previsti investimenti, aiuti alle famiglie e alle imprese. 1,8 miliardi per opere pubbliche e 2,5 miliardi per Pnrr e Olimpiadi. 

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Economia trentina imballata bilancio 2023

Opere pubbliche confermate, sostegno garantito a famiglie e imprese chiamate ad affrontare caro bollette e materiali, ma anche uno sguardo al futuro, con incentivi per favorire la natalità ed una “dote finanziaria” per i giovani: queste le linee guida del bilancio 2023 della provincia di Trento presentato dalla giunta alle categorie economiche e sindacali.

Nello specifico, la Provincia conferma opere pubbliche per un totale di 1,8 miliardi di euro con risorse proprie, ai quali si aggiungono – dal 2023 in avanti – 2,5 miliardi di fondi specifici (Pnrr ed Olimpiadi in primis).

Facendo il punto sui dati più recenti dell’economia provinciale, è stato evidenziato come il 2022 sia un anno a doppia faccia. Il primo semestre – ed in particolare il secondo trimestre – ha fornito riscontrioltre le aspettative, rendendo possibile una stima di crescita del Pil per il 2022 al 3,7%, migliore della media nazionale.

In base ai dati sulle aspettative degli imprenditori e sul clima di fiducia, per il secondo semestre si prospetta un rallentamento evidente con il rischio di recessione tecnica, tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023.

Misure specifiche sono state adottate da Piazza Dante, con riferimento ai contratti per la realizzazionedi opere pubbliche a causa del caro materiali. L’aggiornamento straordinario dell’elenco dei prezziè in vigore già da metà 2022, mentre una modifica delle regole per la rinegoziazione delle condizioni economiche dei contratti è stata stabilita per ristabilire l’equilibrio contrattuale in conseguenza dell’aumento eccezionale dei prezzi.

Tra il 2022 e il 2023, la Provincia di Trento ha impiegato o stanziato fondi importanti per affrontare la spesa energetica, oltre che per garantire la realizzazione delle opere pubbliche nonostante il caro materiali.

Un focus specifico è stato dedicato alle risorse provinciali a sostegno della crescita, con investimentiin opere pubbliche, che rappresentano un moltiplicatore del Pil; aiuti economici alle imprese che investono, sostegno alla commercializzazione delle produzioni trentine, aiuti alle attività economiche nelle zone montane e alle imprese per incentivare ricerca, innovazione, risparmio energetico e transizione ecologica. Un processo che interessa anche il settore primario, con la lavorazione delle biomasse.

Infine, interventi specifici sono dedicati al contrasto della denatalità. In Trentino nascono meno di 4.000 bambini all’anno, a fronte dei 5.000 che venivano al mondo negli anni Duemila. Una criticità relativamente alla quale la Giunta ha varato diversi interventi, primo fra tutti l’assegno di natalità. Con il bilancio 2023 sarà istituito un nuovo bonus in caso di nascita del terzo figlio in su: ai genitori saranno concessi 5.000 euro (ammontano a 3 milioni le risorse stanziate) introdotto in via sperimentale, rivolta a sostenere la creazione di famiglie numerose. Sarà inoltre prorogata al 2023 la cosiddetta “dote finanziaria dei giovani”: ai nuovi nuclei familiari under 40 che accendono un mutuo, Piazza Dante concede 15.000 euro (fino a un massimo di 30.000 euro) per il suo abbattimento se entro 5 anni nascono uno o più figli.

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