Nasce il governo Meloni, primo premier donna della Repubblica italiana

Dopo consultazioni rapidissime, Meloni ha presentato al presidente Mattarella la lista dei futuri 24 ministri e 2 vicepremier. 

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La leader di Fratelli d'Italia e premier, Giorgia Meloni.

Dopo settant’anni, la Repubblica italiana ha per la prima volta un presidente del consiglio donna e pure giovane (45 anni): la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che guiderà un governo di centro destra (composto anche da Lega, Forza Italia e le formazioni minori centriste). Un avvenimento storicosia per la novità di genere che per la rapidità con cui è avvenuto, senza le tradizionali liturgiedell’accettazione con riserva e le consultazioni condotte dal premier incaricato.

Dinanzi ad uno scenario chiaro uscito dalle elezioni politiche dello scorso 25 settembre che hanno visto il trionfo netto del centro destra trainato da Fratelli d’Italia, il nuovo governo Meloni, composto da 24 ministri (di cui 6 donne), giurerà al Quirinale sabato 22 ottobre alle ore 10, mentre il passaggio di consegne con il premier uscente Mario Draghi avverrà domenica.

Una rapidità che non è dispiaciuta al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «questa volta il tempo è stato breve, non è passato nemmeno un mese dalla data delle elezioni e questo è stato possibile per la chiarezza dell’esito elettorale». E anche per la determinazione della Meloni, che ha saputo tenere la barra dritta dinanzi alle pressioni dei suoi alleati recalcitranti per avere più spaziodi quanto ottenuto nelle urne elettorali.

Il leghista Matteo Salvini e il forzista Antonio Tajani saranno i vicepremier e rispettivamente ministro delle Infrastrutture e titolare degli Esteri, mentre Carlo Nordio guiderà la Giustizia. Giancarlo Giorgettiil ministero dell’Economia, Matteo Piantedosi sarà al Viminale, Guido Crosetto alla Difesa. Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, già parlamentare di Fratelli d’Italia e magistrato.

Cambiano i nomi di molti ministeri, come lo Sviluppo economico diventa “Imprese e made in Italy” (ma sarebbe stato meglio chiamarlo del “Prodotto italiano”, anche per rispetto a quell’italianità che Meloni intende interpretare con rinnovata lena), le Politiche agricole diventano “Agricoltura e sovranità alimentare” e nasce il ministero dell’“Istruzione e del merito” anche in contrasto ai nullafacenti. Ma da cambiare ci sarebbe anche quello delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili, cancellando il lemma “sostenibili”, quando queste sono di fatto più inquinanti di quelle tradizionali. Il ministero della Transizione ecologica e Ambiente sarà anche della “sicurezza energetica”. Il ministero degli Affari europei si chiamerà anche delle “politiche di coesione territoriale e del Pnrr”, quindi il ministero del Sudsi chiamerà anche del Mare e quello della “Famiglia e pari Opportunità” si chiamerà anche della “natalità”.

Meloni è salita al Colle alle 16.30. Il colloquio fra il presidente della Repubblica e la futura premier dura circa un’ora, che serve anche a passare in rassegna la squadra del nuovo esecutivo. Dopo aver letto la lista dei nuovi ministri, la leader di FdI lascia il Quirinale a bordo di un’automobile ministerialedirigendosi a Montecitorio e al Senato ad incontrare i presidenti delle due Camere.

Domenica 23 ottobre, alle 10.30 a Palazzo Chigi, si svolgerà la tradizionale cerimonia del passaggio di consegne tra il presidente uscente, Mario Draghi, e il nuovo presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni. Al termine della cerimonia, alle 12.00, si terrà la prima riunione del Consiglio dei ministri per la nomina del nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

La nascita del governo Meloni fa rosicare le opposizioni, con il leader del Pd Enrico Letta che twitta “Dopo aver ascoltato lista, nomi e denominazioni del #GovernoMeloni dico ancora più convintamente #opposizione, opposizione, opposizione. L’unica novità è una donna premier, un fatto storico per il nostro Paese, oggettivamente da riconoscere». Cosa che a sinistra non sono mai riusciti a fare, penalizzando nei fatti anche nelle elezioni del 2022 la rappresentatività femminile nella politica.

Di seguito la lista dei ministri del governo Meloni, in maggioranza politici e del Nord dopo l’ondata sudista della legislatura appena trascorsa.

Ministeri con portafoglio:

AFFARI ESTERI: Antonio Tajani che sarà anche vicepremier (Forza Italia)

INTERNO: Matteo Piantedosi (tecnico)

GIUSTIZIA: Carlo Nordio (Fratelli d’Italia)

DIFESA: Guido Crosetto (Fratelli d’italia)

CONOMIA: Giancarlo Giorgetti (Lega)

IMPRESE E MADE IN ITALY: Adolfo Urso (Fratelli d’italia)

AGRICOLTURA E SOVRANITA’ ALIMENTARE Francesco Lollobrigida (Fratelli d’italia)

AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA: Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia)

INFRASTRUTTURE E MOBILITA’ SOSTENIBILI: Matteo Salvini che sarà anche vicepremier (Lega)

LAVORO E POLITICHE SOCIALI: Marina Calderone (tecnico)

ISTRUZIONE E MERITO: Giuseppe Valditara (tecnico)

UNIVERSITA’ E RICERCA: Anna Maria Bernini (Forza italia)

CULTURA: Gennaro Sangiugliano (tecnico)

SALUTE: Orazio Schillaci (tecnico)

TURISMO: Daniela Santanché (Fratelli d’italia)

Ministeri senza portafoglio:

RAPPORTI CON IL PARLAMENTO: Luca Ciriani (Fratelli d’italia)

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: Paolo Zangrillo (Forza Italia)

AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE: Roberto Calderoli (Lega)

SUD E MARE: Sebastiano Musumeci (Fratelli d’italia)

SPORT E GIOVANI: Andrea Abodi (tecnico)

FAMIGLIA, NATALITA’ E PARI OPPORTUNITA’: Eugenia Roccella (Fratelli d’italia)

DISABILITA’: Alessandra Locatelli (Lega)

RIFORME: Elisabetta Casellati (Forza Italia)

AFFARI EUROPEI, COESIONE TERRITORIALE E PNRR: Raffaele Fitto (Fratelli d’italia)

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