Non accenna a diminuire la polemica contro lo spreco alimentare che, secondo lo World Food Waste Report, è una delle piaghe che maggiormente si fanno largo nella società consumistica. Secondo calcoli attualizzati al 2022, gettare cibo nella spazzatura non è solo questione alimentare ma anche di spreco di energia: il cibo gettato nelle case italiane vale 6,4 miliardi di euro in energia buttata. Un balzo indietro pazzesco, solo calcolando che questo spreco valeva 4 miliardi di euro nel 2021.
Questi sono solo alcuni dati tra quelli resi noti dal World Food Waste Report dell’Osservatorio Waste Watcher International di Last Minute Market, su monitoraggio Ipsos per campagna Spreco Zero, in vista della III World Food Day che si terrà il 16 ottobre.
Gli altri dati sullo spreco alimentare in Italia non sono più confortanti. Le conseguenze di quello fra le mura domestiche hanno anche un impatto sull’impronta idrica che in Italia è pari a 749,7 miliardi di litri di acqua annui: in sostanza, vale un decimo del fabbisogno idrico dell’intero continente africano. Senza contare che l’Italia a livello di consumo idrico per la produzione alimentare è primatistanell’Ue con 11,9 miliardi di metri cubi di acqua destinati all’agricoltura e alla zootecnia, e che lo scenario idrico sta peggiorando.
Dal World Food Waste Report che ha coinvolto 9.000 cittadini di 9 Paesi (Italia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica, Brasile, Giappone) è emerso in particolare che l’estate ci ha resi più spreconi: gli italiani sono a quota 674,2 grammi di cibo gettato, pro capite per settimana, 80 grammi in più dell’ultima indagine Waste Watcher di inizio 2022, ma 75 grammi in meno dell’indagine di un anno fa, sempre nel periodo estivo (Cibo buttato, la frutta è l’alimento più sprecato del pianeta).
Comune il filo rosso nelle cause dello spreco: deterioramento del cibo per responsabilità propria o eccesso di circolazione degli alimenti freschi. Altro filo rosso nella richiesta di strategie utili a ridurre lo spreco: prodotti di piccolo formato in primis, ma anche la richiesta di informare per non tassare.
Lo spreco italiano costa 9,2 miliardi di euro per l’intero anno: in Sudafrica e Giappone si spreca la metà che in Italia (324 e 362 grammi a settimana) mentre in Europa è la Francia il paese più virtuosocon 634 grammi settimanali. Germania e Regno Unito svettano con 892 e 859 grammi. Neanche a dirlo, gli Stati Uniti sono maggiori spreconi a livello mondiale, con 1.338 grammi di cibo gettato a settimana.
Tra il cibo buttato nella spazzatura, il maggiore quantitativo a livello mondiale tocca alla frutta. Dalla ricerca risulta che gli italiani gettano individualmente 30,3 grammi di frutta alla settimana, segue l’insalata con una media di 26,4 grammi pro capite, e il pane fresco con 22,8 grammi. Rispetto agli italiani fanno peggio gli Stati Uniti, con 39,3 grammi di frutta a testa sprecata, la Germania con 35,3 grammi e il Regno Unito che si attesta su uno spreco settimanale di 33,1 grammi a testa.
Nella classifica degli alimenti più sprecati entrano anche latte e yogurt (38,1 grammi settimanali negli Stati Uniti, 27,1 in Germania), gli affettati e salumi (21,6 grammi in Francia, 14,2 grammi settimanali in Giappone), riso e cereali, che in Brasile si gettano per 27,2 grammi settimanali: infine, i cibi pronti che i giapponesi sprecano in misura media di 11,5 grammi settimanali.
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