No ai cibi sintetici, sì alla sostenibilità

Il Consorzio Grana padano vara un progetto a difesa del cibo naturale e sostenibile. 

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No ai cibi sintetici

alla biodiversità e alla sostenibilità dell’agricoltura e della zootecnia italiane, no ai cibi sintetici e a modelli alimentari che vogliono omologare al ribasso le produzioni agricole favorendo soprattutto gli interessi delle multinazionali che vogliono globalizzare le abitudini alimentari. Questi sono i principi irrinunciabili del Consorzio Tutela Grana Padano: «per i produttori di Grana Padano DOP è vitale ogni iniziativa tesa a contrastare i cibi sintetici – sottolinea Renato Zaghini, presidente del Consorzio di Tutela –. Provengono soprattutto da produzioni OGM, che interferiscono in modo negativo con il microbiota umano, e quindi antitetici alle produzioni di qualità, frutto di materie prime provenienti da ben precise zone di produzione».

Il Consorzio denuncia come questi prodotti nascano soprattutto per creare grossi profitti a scapito della qualità. «Li producono soprattutto gruppi multinazionali che, non potendo far proprio il business del cibo buono, tradizionale e legato al territorio – ribadisce Zaghinistanno puntando con grande determinazione verso questo cibotruffa”».

L’auspicio del Consorzio Grana Padano è vedere consolidarsi un ampio e diffuso consenso sui cibi tradizionali e sostenibili. «Dobbiamo smentire chi, sbandierando false pretese salvifiche verso l’ambiente, coltiva interessi economici di enorme portata mondiale – commenta Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano -, che invece contrastano quelli di milioni di storiche imprese basate sulla produzione di latticini, di carni e derivati in genere».

Il Consorzio è pronto a dare strumenti concreti per questa mobilitazione: «vorremo vedere nascere e consolidarsi un progetto coraggioso ed energico basato sull’effettiva salvezza dell’uomo – conclude Zaghini –, che altrimenti rischia di essere spinto ad entrare nel mondo della massificazione indiscriminata di persone nutrite, gestite e orientate come robot, private della loro capacità di scelta, alimentate con cibi standard finalizzati a creare nuovi e alternativi interessi economici di portata colossale».

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