Dal piccolo P60, ideato nel 1962 dall’ex pilota di Formula 1, Ernst Prinoth, in un’officina meccanica di Ortisei in val Gardena, all’imponente e iper-tecnologico Leitwolf h2Motion a idrogeno, nato nello stabilimento di Vipiteno. La storia dei battipista altoatesini è racchiusa tra due modelli storici e un’unica azienda, la Prinoth che ora celebra i sessant’anni di attività, tutti trascorsi all’insegna dell’innovazione e della grande attenzione per l’ambiente.
L’azienda del gruppo Hti di Vipiteno, conosciuta per gli impianti di risalita Leitner o le pale eoliche Leitwind, oggi ha 900 collaboratori in tutto il mondo.
«In un momento economico estremamente difficile, come quello dettato dalla pandemia – afferma Klaus Tonhaeuser, presidente di Prinoth – abbiamo voluto mantenere alta la concentrazione su due pilastri della nostra azienda: i nostri collaboratori e i nostri investimenti in ricerca e sviluppo orientati verso una preparazione delle piste sempre attenta all’ecosistema naturale».
Mentre l’Husky eMOTION elettrico da quest’anno è approdato sul mercato con una produzione di serie, in occasione del LX compleanno della Prinoth è stata presentata una nuova versione Leitwolf h2MOTION, il primo battipista al mondo alimentato a idrogeno. Prinoth è un’azienda internazionale che conta 900 collaboratori e dal 2000 è parte del gruppo High Technology Industries (Hti) e nel 2003 è stata inaugurata la nuova sede aziendale con stabilimento nella zona industriale di Vipiteno, proprio a ridosso degli stabilimenti Leitner e oggi anche Demaclenko(produzione di neve artificiale).
Dopo una serie di acquisizioni societarie all’insegna della diversificazione, Prinoth produce in quattro diverse sedi sparse nel mondo, non solo battipista, ma anche veicoli cingolati e macchine per la gestione della vegetazione. Nel 2009 Prinoth ha rilevato l’azienda canadese Camoplast (ex Bombardier) ampliando la propria attività e includendo veicoli commerciali cingolati. Nel 2011 Prinoth ha avviato una collaborazione con il produttore tedesco di macchine forestali Ahwi, poi rilevata completamente da Prinoth nel 2016. Nel 2021 infine, il portafoglio dei veicoli destinati alla gestione della vegetazione si è ampliato con l’acquisizione dell’americana Jarraff Industries.
Nel dicembre 2020 Prinoth ha presentato il Leitwolf h2MOTION, il primo battipista al mondo alimentato da una cella a combustibile a idrogeno. Ora l’azienda presenta una seconda novità mondiale. Martin Kirchmair, direttore tecnicodella Prinoth divisione battipista presenta le novità: «la prima versione del Leitwolf h2MOTION è alimentata da una cella a combustibile a idrogeno che produce energia elettrica poi utilizzata dai motori elettrici di bordo, mentre l’ultimo sviluppo utilizza un motore a combustione interna alimentato ad idrogeno invece che a gasolio».
La nuova versione del Leitwolf h2MOTION è dotata di un motore a sei cilindri da 13 litri sviluppato da Fpt Industrial (Iveco) che eroga 460 Cv (338 kW) e 2.000 Nm di coppia derivato dalla produzione destinata ai camion pesanti. Il motore è simile a un motore diesel e garantisce le medesime prestazioni. L’unica differenza sostanziale è costituita dal serbatoio del carburante: l’idrogeno è immagazzinato in cinque serbatoi montati sul retro del veicolo, che ne prolungano di fatto l’autonomia, che secondo i primi test effettuati è salita ad oltre tre ore di attività.
Sia che si tratti di una cella a combustibile a idrogeno o di un motore a combustione di idrogeno, il Leitwolf h2MOTION è stato progettato principalmente per la preparazione delle piste nei grandi comprensori sciistici, grazie alla sua potenza e alle sue dimensioni.
Per il presidente Hti (Leitner), Anton Seeber «con l’HUSKY eMOTION elettrico, già sul mercato, e i due prototipi a idrogeno, Prinoth si conferma all’avanguardia nello sviluppo di battipista sostenibili e privi di CO2». «Ma il nostro impegno sul versante della sostenibilità si declina soprattutto nel supporto fornito ai nostri clienti impegnati a raggiungere i propri obiettivi green – afferma Horst Haller, amministratore delegato Prinoth -. Per i nostri veicoli più piccoli e per alcune applicazioni specifiche, le soluzioni a motorizzazione elettrica sono la strada da percorrere. Mentre per i nostri veicoli di più grandi dimensioni, l’idrogeno è sicuramente una delle soluzioni per il futuro».
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