Piano industriale di integrazione tra Assindustria Venetocentro e Confindustria Venezia-Rovigo

Il 28 novembre le assemblee di approvazione delle due territoriali. 

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Piano industriale di integrazione
Al via il piano industriale di integrazione tra Assindustria Veneto Centro e Confindustria Venezia-Rovigo: stretta di mano tra i due presidenti, Vincenzo Marinese e Leopoldo Destro.

I consigli generali di Assindustria VenetocentroImprenditori Padova Treviso (AVC) e Confindustria VeneziaArea Metropolitana di Venezia e Rovigo, riuniti in seduta congiunta a Villa Braida a Mogliano Veneto, hanno esaminato e approvato all’unanimità, nella versione definitiva, il Piano industriale di integrazione tra le due associazioni imprenditoriali che ne delinea gli elementi statutari, economici ed organizzativi e le linee guida dell’accordo di integrazione, dando mandato ai presidenti per la sua definizione.

Il Piano industriale di integrazione è il risultato del lavoro svolto dalla Commissione paritetica e delle osservazioni emerse durante il percorso di consultazione della base associativa, avvenuto in 9 incontri zonali nei territori di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo nei mesi di maggio e giugno ai quali hanno partecipato oltre 800 imprenditori.

Ad esito della delibera dei consigli, il Piano sarà portato al voto definitivo delle assemblee generali congiuntedegli associati – su atto di integrazione e statuto – che si terranno il 28 novembre 2022 a Padova.

Il “cantiere” del Progetto di aggregazione tra le due associazioni, ha preso avvio informalmente nel 2019 su impulso dei presidenti Massimo Finco, Maria Cristina Piovesana e Vincenzo Marinese. Con l’aggregazione, che nei termini del piano avrà efficacia dal 1 gennaio 2023, il nuovo e unitario soggetto associativo d’area vasta conterà 5.000 imprese, con circa 260.000 addetti, consolidando il la posizione di seconda associazione del sistema Confindustria a livello nazionale, inserite in un territorio che genera il 58,2% del valore aggiunto del Veneto e il 5,4% di quello nazionale (86 miliardi di euro) e oltre 32 miliardi di export (46,2% del totale veneto, 6,3% di quello nazionale).

Il piano si pone come obiettivo strategico la modernizzazione del sistema associativo, superando vincoli territoriali, settoriali e culturali ormai datati, la qualificazione dei servizi e delle competenze, la valorizzazione delle reti di filiera tra piccole, medie e grandi imprese, il rafforzamento della capacità progettuale di area vasta e rappresentanza, sia sul piano locale che nazionale ed europeo. Mantenendo al contempo radicamento sul territorio, vicinanza e prossimità alle imprese.

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