Rigassificatore di Ravenna, via libera della regione Emilia Romagna con critiche degli ambientalisti

Bonaccini: «l’impianto ha il consenso sociale. E’ bene che gli ambientalisti lo sappiano». 

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rigassificatore di ravenna

L’Italia annaspa nella ricerca di energia elettrica e di gas, ma il mondo ambientalista non trova di meglio di scagliarsi contro il progetto del rigassificatore di Ravenna, sulla cui realizzazione la regione Emilia Romagna ha creato il necessario consenso alla sua rapida implementazione.

I Verdi prendono lo spunto sull’emergenza odierna, mentre la soluzione sarà solo nell’estate 2024: per Angelo Bonelli, coportavoce nazionale di Europa Verde e candidato alla Camera nel collegio uninominale di Bologna-Imola, «dobbiamo dare una risposta oggi alla crisi energetica. La risposta oggi non è il rigassificatore di Ravenna che verrà realizzato nel 2024. Dobbiamo dare una risposta immediata che è far funzionare le infrastrutture energetiche oggi presenti, per esempio i rigassificatori attuali in Italia funzionano al 55%».

A stretto giro la risposta del governatore regionale, il Dem Stefano Bonaccini: il rigassificatore di Ravenna «sarà pronto tra due anni, lo sappiamo e lo faremo perché ha trovato il consenso dei sindaci del territorio, a partire da Michele de Pascale, di Cgil, Cisl e Uil, e di tutte le associazioni economiche. Questo è bene che Bonelli lo sappia, perché quando c’é un consenso sociale e soprattutto da parte del mondo del lavoro e di chi fa impresa, significa evitare quella contrapposizione tra ambiente e lavoro che diventerebbe negativa».

Per Bonaccini è cosa positiva il fatto che Bonelli dica di «far funzionare le infrastrutture energetiche oggi presenti, per esempio i rigassificatori attuali funzionano al 55% in Italia. Significa che in qualche modo i rigassificatori servono. Siccome Bonelli è candidato in Emilia Romagna e noi tutti quanti siamo impegnati a lavorare per farlo eleggere, è bene che aggiunga anche cosa sta facendo l’Emilia-Romagna – sottolinea il governatore Dem con una punta di veleno verso l’alleato ambientalista scomodo ed indigesto -. Il rigassificatore lo faremo perché lo ha chiesto il Governo Draghi nominandomi commissario straordinario e soprattutto perché questa è una terra abituata a fare cose che servono alle famiglie, ai cittadini e alle imprese».

Tornando al fronte ambientalista, da Legambiente si bolla il rigassificatore di Ravenna come una «infrastruttura inutile, incoerente e pericolosa», annunciando una marcia per il clima «contro i rigassificatori» prevista domenica 11 settembre a Ravenna. Per Legambiente le ragioni dell’impianto «restano in piedi solo alla luce di interessi economici».

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