Il premier preferito del centro sinistra: Draghi surclassa Letta 54 a 18

E anche Meloni lo guarda dall’alto con il suo 55% del centro destra.

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draghi surclassa letta

Povero EnricoStai SerenoLetta: il sondaggio Swg sul gradimento dei potenziali premier delle coalizioni è impietoso nei suoi confronti, visto che Mario Draghi surclassa Letta 54 a 18. Un ulteriore macigno sulla strada della giocosa macchina da guerra elettorale del centro sinistra, che parte con le ruote sgonfie, visto che deve rimontare quel 20% di differenza che lo separa dalla nave corsara guidata da Giorgia Meloni.

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EnricoStai SerenoLetta incomincia seriamente a farsi qualche domanda, oltre alle sue reali possibilità di vittoria elettorale, invero scarse, anche sul mantenimento della guida del fu Partitone rosso, visto che a bordo campo si stanno scaldando possibili nuovi segretari di partito se il risultato sarà al di sotto delle attese.

Se Letta è in ambasce anche per il fatto che il suo 18% deve essere confrontato con il 55% con cui veleggia la Meloni con il suo centro destra, nemmeno la Meloni è del tutto tranquilla, perché i suoi due ascari di coalizione, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, sono in aperta competizione per conquistare il timone del centro destra. Ovvio, le speranze per Berlusconi e Salvini sono le ultime a morire, però dovrebbero anche prendere atto della realtà, una realtà, sempre secondo i sondaggi, che vede i Fratelli d’Italia della Meloni correre a velocità doppiadella Lega salviniana e oltre tre volte gli azzurri berlusconiani, ormai superati pure dalla bicicletta neo centristadel duo Renzi-Calenda.

Una situazione che dovrebbe avere già fatto scattare i campanelli d’allarme nelle orecchie della Meloni, anche perché Salvini non si fa scrupoli di sabotare apertamente la corsa a Palazzo Chici di Meloni. Ma potrebbe anche essere un boomerang che potrebbe fare male proprio a Salvini, specie se dalle urne dovesse uscire un centro destra vittorioso ma non in modo netto.

In uno scenario di vittoria mutilata del centro destra, dal Quirinale si potrebbero fare una serie di ragionamenti, tra cui quello di scomporre e ricomporre le coalizioni sull’altare dell’interesse nazionale e della crisi internazionale. La voce che vorrebbe la creazione di un governo di rinnovata solidarietà nazionale con dentro i partiti più o meno centristi (da Azione-Italia Viva, Forza Italia, Pd e pure Fratelli d’Italia) e fuori le estreme sovraniste (Lega) e di sinistra ambientalista, oltre al M5s. Il tutto con il richiamo in servizio del solito Mario Draghi.

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