La Serata per l’economia dell’Alto Adige

Moser: «incentivare l’equa concorrenza nel settore del commercio e dei servizi». 

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Da sx il vicepresidente dell’Unione, Sandro Pellegrini; il presidente della Giunta provinciale Arno Kompatscher; il presidente dell’Unione Philipp Moser; l’assessore provinciale al commercio e servizi Philipp Achammer e il direttore dell’Unione Bernhard Hilpold.

Dopo il successo delle due manifestazioni tenute nei due anni precedenti, l’Unione commercio turismo servizi Alto Adige ha organizzato un nuovo evento dedicato all’economia dell’Alto Adige. Il ritrovo degli imprenditori del commercio, della gastronomia e dei servizi – quest’anno presso il nuovo H1 Event Space della Fiera di Bolzano – si è tenuto all’insegna del motto “We are economy – Una serata per l’economia dell’Alto Adige”.

«Bisogna fare tutto il possibile affinché, soprattutto in quest’epoca di incertezza, non si dimentichi l’economia quando si parla di futuro. Bisogna incoraggiare i futuri e potenziali giovani imprenditori a intraprendere la strada per l’autonomia, creando nuove aziende o rilevandone di già esistenti», ha affermato il presidente dell’Unione Philipp Moser, che ha aperto l’evento insieme al vicepresidente Sandro Pellegrini, al presidente della Giunta provincialeArno Kompatscher e all’assessore provinciale per il commercio e i servizi Philipp Achammer. La serata è stata moderata dal direttore dell’Unione Bernhard Hilpold.

«Ma per un sano sviluppo della nostra imprenditoria non bisogna dimenticare un fattore decisivo: un’equa concorrenza. Ciò comprende l’equità fiscale: servono regole chiare per tutti i soggetti coinvolti, che siano stazionari od online, che siano piccole aziende o colossi – sottolinea Moser -. Non è ammissibile che le grandi aziende sfruttino ottimizzazioni fiscali o trasferimenti in paradisi fiscali per pagare aliquote ridicole sui loro fatturati».

Moser ha puntualizzato quattro temi dell’economia dell’Alto Adige che stanno a cuore della categoria.

Carenza di collaboratori

Tutti i soggetti interessati devono impegnarsi al massimo affinché le imprese possano trovare il personale di cui hanno bisogno. Anche le stesse aziende devono rinnovarsi in un aspetto particolare: se, finora, bisognava pubblicizzare i nostri prodotti o servizi, oggi bisogna promuovere con altrettanta professionalità la nostra azienda come un interessante datore di lavoro in grado di offrire vari benefit.

Sviluppatori di centri urbani/digitalizzazione

L’Unione è protagonista dello sviluppo di paesi e città e intende diventare il centro di competenza in quest’ambito! Abbiamo fatto i primi passi grazie a strumenti come la Geoanalisi e l’Accademia per lo sviluppo urbano. Nel caso della digitalizzazione si tratta invece di sostenere soprattutto le aziende commerciali nel loro sviluppo digitale, dalla presenza online alla realizzazione di un negozio virtuale – ovunque sia possibile e sensato.

Sostenibilità

A partire dalla sua visione di sviluppatori di paesi e città, l’Unione intende agire su due pilastri della sostenibilità. Da un lato quello ecologico: il commercio influisce anche sulla mobilità nei centri. In merito alla sostenibilità, l’attenzione del commercio online è già rivolta alla mobilità, soprattutto delle merci, sottoforma di spedizioni e restituzioni, ma anche delle persone. Dall’altro lato l’aspetto economico: si tratta del rafforzamento dei circuiti economici locali e dell’agire responsabilmente. Il commercio – ma anche la gastronomia e i servizi – sono vicini alle persone più di ogni altro settore economico, e sono in grado di caratterizzare profondamente la convivenza nei nostri paesi e città.

L’impegno volontario

In totale sono oltre 500 le imprenditrici e gli imprenditori attivi nell’Unione a titolo onorario. Ogni cinque anni hanno luogo le elezioni per rinnovare gli organismi volontari dell’associazione. Tra l’autunno 2022 e la primavera 2023 gli associati saranno chiamati a eleggere i nuovi rappresentanti a titolo onorario a livello comunale e mandamentale, nonché nelle 28 categorie professionali.

Il vicepresidente Pellegrini ha invece parlato sulla difficoltà di reperimento di materie prime e mano d’opera che portano ad un nuovo modo di lavoro e dunque un nuovo modo di affrontare la problematica del rapporto di lavoro e dei contratti di lavoro.

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