Emilia Romagna pronto il Libro bianco sulle priorità infrastrutturali

Presentato l’elenco delle opere indispensabili e necessarie per ridare slancio all’economia. Sono 48, organizzate su tre livelli di priorità. Il 30 settembre, l’evento finale sul progetto. 

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Emilia Romagna

La competitività dell’Emilia Romagna passa dalle infrastrutture: strade, ferrovie, porti, aeroporti, strutture logistiche efficienti, banda ultra-larga, rete 5G, sono il passaggio obbligato per aiutare il sistema economico regionale a superare la crisi innescata dalla pandemia, ora aggravata dagli eventi bellici, e ritrovare opportunità sui mercati internazionali.

Il libro bianco sulle priorità infrastrutturali dell’Emilia Romagna, promosso da Unioncamere Emilia Romagna e redatto da Uniontrasporti, mette in evidenza in modo netto le opere infrastrutturali necessarie. Quelle che il mondo associativo e imprenditoriale hanno indicato nel corso di un ciclo di 12 incontri realizzati dal Sistema camerale regionale e che hanno trovato una sintesi nel documento presentato dal presidente di Unioncamere EmiliaRomagna, Alberto Zambianchi, dall’ingegner Luca Zanetta di Uniontrasporti con l’intervento conclusivo di Andrea Corsini dell’assessore alla mobilità della Regione Emilia Romagna.

«Il punto di partenza – ha detto Alberto Zambianchi – è la consapevolezza che un sistema infrastrutturale competitivo e sicuro, assieme a una mobilità dei passeggeri e delle merci efficiente e fluida, costituisce un elemento prioritario per lo sviluppo economico dei territori e per la competitività delle imprese».

Il documento è il frutto dell’attività di ascolto e di concertazione svolta dalle Camere di commercio della regione, coordinate da Unioncamere Emilia Romagna e coadiuvate da Uniontrasporti, che ha visto il coinvolgimento delle associazioni datoriali locali, delle imprese e degli attori chiave sul territorio, quali le amministrazioni provinciali e comunali.

La ricerca contiene una sintesi di quanto emerso nei tavoli territoriali organizzati dalle Camere di commercio negli ultimi sei mesi con l’obiettivo di individuare le opere indifferibili e necessarie al sistema imprenditoriale per riprendere slancio e recuperare competitività.

Si tratta di un contributo di riflessione che restituisce una sintesi regionale di quanto emerso dall’attività di concertazione con le associazioni datoriali e altri stakeholder del territorio.

Le opere individuate, in totale 48, sono state organizzate su tre livelli di priorità secondo una rilevanza regionale, provinciale, locale, oltre che un criterio temporale sulle tempistiche di realizzazione: breve, medio e lungo periodo.

Sono stati indicati 5 macro obiettivi che riguardano l’adeguamento e potenziamento dei collegamenti al porto di Ravenna, lo sviluppo dei collegamenti ferroviari con i porti liguri, l’accessibilità e mobilità sostenibile delle località costiere, la fluidificazione del traffico stradale in direzione Nord-Sud e Est-Ovest; le modalità di trasporto più eco-sostenibili alternative alla gomma.

L’analisi di dettaglio (con redazione di schede specifiche) è relativa alle 17 opere con Priorità di livello 1, di maggiore rilevanza a livello regionale: la realizzazione e completamento di opere stradali e ferroviarie del porto di Ravenna, l’adeguamento della SS67 Tosco-Romagnola e della Ferrara-Mare, la messa in sicurezza E45/SS3 bis Tiberina e della SS16 (Ferrara-Ravenna), alla Nuova Romea (mini E55), il potenziamento del nodo di Bologna, la IV corsia A14 (Bologna-diramazione per Ravenna), l’autostrada regionale Cispadana, le bretelle autostradali Campogalliano-Sassuolo e Ti-Bre, l’estensione della “metropolitana della costa” la MetroMare da Rimini, i collegamenti ferroviari dell’area logistica di Piacenza con i porti liguri e di Ravenna e la linea ferroviaria Pontremolese, il raddoppio della linea ferroviaria Castel Bolognese-Ravenna, l’Alta Velocità asse Adriatico, la riqualificazione dell’idrovia Ferrarese.

Un approfondimento di rilievo nel Libro bianco è stato dedicato ai temi legati all’infrastrutturazione della banda ultra-larga e della rete 5G, elementi imprescindibili per lo sviluppo delle economie moderne, con focalizzazioni su fabbisogni delle imprese in termini di connettività e di risorse umane adeguate, la mappatura del piano di cablaggio delle aree bianche e delle aree industriali.

«Mi preme sottolineare la soddisfazione per il lavoro svolto, che rappresenta un valido contributo per la discussione a 360° sul tema fondamentale delle infrastrutture materiali e immateriali quale volano di sviluppo del nostro territorio – ha evidenziato Zambianchi –. E’ un esempio di come il Sistema camerale dell’Emilia Romagna possa svolgere un ruolo di proposta e monitoraggio su queste tematiche, per agevolare il raccordo tra il mondo delle imprese e gli interlocutori preposti alla programmazione, alla progettazione, al finanziamento, alla realizzazione e al controllo della infrastrutturazione del territorio».

Il documento evidenzia la necessità di fluidificare, allargare e potenziare: una rete infrastrutturale completa ed estesa, una logistica efficiente e una connettività digitale performante, sono gli strumenti che permettono di cogliere le opportunità ai distretti produttivi, rendendo al contempo un servizio ai cittadini.

Tra le priorità principali, l’assessore Corsini ha ricordato «importanti criticità attuali, veri “colli di bottiglia” che vanno superati con la realizzazione della quarta corsia dell’A1 da Piacenza a Modena, la terza in A13 e A22, la bretella Sassuolo-Campogalliano, la Cispadana» allargando poi l’analisi alle linee ferroviarie gestite dalla Regione, pari a 350 km.

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