La campagna elettorale inizia all’insegna di promesse irrealizzabili

Le cannoniere delle proposte mirabolanti sono già caricate e stanno sparando a tutta forza. Beato chi ci crede. Meloni richiama tutti a non sbracare troppo. 

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campagna elettorale

La campagna elettorale ufficiale deve ancora iniziare (lo farà a partire dal 24 agosto prossimo), ma intanto le cannoniere delle proposte mirabolanti (e, spesso, irrealizzabili) sono già state caricate e iniziano a sparare a raffica, nella speranza di bucare l’attenzione dei media più che degli elettori ormai smaliziati dall’esperienza acquisita negli anni di promesse mai realizzate a voto ormai incassato.

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C’è chi spara pensioni portate a 1.000 euro per tutti (Forza Italia) o la flat tax anch’essa per tutti (Lega Salvini premier) o di innalzare alla media europea il livello dei redditi dei docenti della “squola” (volutamente scritta con la “q” per il basso livello di preparazione raggiunto dagli studenti pure in italiano) italiana con personale didattico che prima di insegnare dovrebbe correre a ripassare e a studiare proprio le materie cui è chiamato ad insegnare. Solo poi si potrebbe parlare di adeguamento degli stipendi, parallelamente ad un aumento delle ore frontali passate a contatto con gli alunni.

Queste non sono che alcune delle proposte, tutte a babbo morto, nel senso che tutti i politicanti fanno a gara per spararla più grossa (e inverosimile), come quella di Letta di aumentare la tassazione sulle successioni per consentire la dote di 10.000 euro a ciascun giovane al compimento dei 18 anni.

Peccato che fino ad ora nessuno si sia impegnato oltre che per ridurre le tasse, cosa doverosa, per tagliare la spesa improduttiva (che ammonta a circa 60 miliardi ogni anno che passa), o a pagare quei 60 miliardi circa di fatture inevase ai fornitori della sola pubblica amministrazione statale. O a tagliare la burocrazia imperante che costituisce una tassa occulta gravante su cittadini ed imprese, soprattutto se piccole.

Mentre il leader del Pd EnricoStai SerenoLetta non trova di meglio di un sussulto nelle sue parti basse per attaccare la sua diretta competitor, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, accusandola solo di essere intenta a ripassare una mano di cipria per nascondere la storia del suo partito, prontamente rimbeccato dalla diretta interessata con un «non basta lo stucco per coprire quelle del Pd», richiamando tutta la politica a maggior contegno, tutti paiono dimenticarsi che l’Italietta è seduta su una bomba già innescata pronta ad esplodere: tra debito pubblico stellare, inflazione ormai a doppia cifra in molti capoluoghi (con punte anche superiori per il settore alimentare), l’energia ormai con i prezzi fuori controllo, l’economia ha già imboccato la china discendente, trainata dalla Germania che sta peggio del Belpaese.

Ma tutto ciò in campagna elettorale pare importare poco o nulla. Venghino siore e siori al Gran spettacolo della politica italiana con nani, santimbalchi e bagasce varie! Non perdete lo spettacolo tragicomico dell’Italglietta al voto.

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