Presentato il progetto di rigassificatore del gas metano a Ravenna

Una nave speciale, la “SW Singapore” appena acquistata da Snam, renderà il gas da liquido a gassoso e un gasdotto, tutto interrato, lo porterà al nodo ravennate e lo collegherà alla rete italiana. 

0
983
rigassificatore di ravenna
La nave rigassificatrice BW Singapore che sarà operativa a Ravenna.

È stato presentato nella seduta congiunta delle commissioni Economia e Ambiente del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna, presiedute rispettivamente da Manuela Rontini e Stefano Caliandro, il progetto di realizzazione di un rigassificatore a Ravenna che prevede il collegamento alla rete nazionale per distribuire il gas in Emilia Romagna e in tutta Italia. La presentazione è avvenuta da parte di Snam Fsru (Floating Storage & Regassification Unit).

In sala anche Stefano Bonaccini, nella duplice veste di presidente della Regione e commissario straordinario per la realizzazione di opere strategiche di pubblica utilità indifferibili e urgenti, il sottosegretario alla presidenza della giunta, Davide Baruffi, l’assessore allo sviluppo economico Vincenzo Colla, nonché Elio Ruggeri, amministratore unico di Snam Fsru, che ha presentato il progetto, e Gabriele Paolo Lanza, program manager di Snam.

La presidente Rontini ha spiegato che dopo le presentazioni del progetto «ci sono 120 giorni di tempo affinché il commissario possa esprimersi», mentre l’assessore Colla ha ricordato che l’incontro «è un atto voluto dal presidente-commissario Bonaccini per una discussione preventiva, nel rispetto della democrazia e della trasparenza».

Elio Ruggeri di Snam ha esordito affermando che «è la crisi più grave che abbia mai visto e dobbiamo prepararci a fare a meno di 30 miliardi di metri cubi di gas dalla Russia, cioè del 40% di ciò che consumiamo in Italia. Noi ci prepariamo a diversificare nel tempo le fonti di approvvigionamento. Il ministero per la Transizione ecologica ci ha chiesto di intervenire in tempi rapidi per avere nuove opportunità di importazione di gas. Gli impianti rigassificatori sono la strada più veloce. Serve una nave, che già funziona come terminale, ormeggiarla e collegarla al gasdotto. Il mercato delle navi rigassificatore è esploso a febbraio. Molte navi sono state accaparrate da Germania, Olanda e Paesi baltici, ma Snam ne ha acquistate due tra le migliori, una per il progetto di Piombino e una per quello di Ravenna».

L’amministratore ha detto che sono già state chieste le autorizzazioni a Piombino e Ravenna, complete di valutazioni ambientali, rischi, sicurezza, emissioni in aria e acqua. «Abbiamo l’urgenza – ha continuato Ruggeri – di “mettere a terra” la Fsru in breve tempo: serve un sito per l’ormeggio e una struttura per collegarle alla rete del gas. Per l’ormeggio, due sono le soluzioni: o in porto o in mare aperto dove, a Ravenna, c’è già un ormeggio e c’è l’opportunità di restare nei tempi (piattaforma Petra, pensata negli anni ’80 per le petroliere). Adeguare la piattaforma e la linea dei gasdotti vale 250-300 milioni di investimento e i costi operativi sono di decine milioni di euro l’anno.

La nave rigassificatore “BW Singapore” «è full optional, di ultima generazione, nasce come impianto di rigassificazione e ha tutte le apparecchiature per contenere l’impatto ambientale e garantire la sicurezza. È lunga 300 metri e fa solo una cosa: cambia lo stato del gas, da liquido (Gnl) a gassoso, riscaldandolo e utilizzando il calore dell’acqua di mare. Si tratta di una tecnologia consolidata e testata da tempo nei 200 impianti esistenti nel mondo».

LaBW Singapore”, acquistata da Snam all’inizio di luglio per circa 400 milioni di euro, ha una capacità di rigassificazione continua di circa 5 miliardi di metri cubi equivalente a circa un sesto della quantità di gas naturale oggi importata dalla Russia, e uno stoccaggio di 170.000 metri cubi di gas naturale liquefatto (GNL). Sarà rifornita ad intervalli regolari, al massimo una volta alla settimana, da navi metaniere.

Il progetto prevede la realizzazione di alcune infrastrutture per allacciare la nave alla rete di trasporto gas esistente. Il progetto presentato da Snam al Commissario straordinario prevede che la nave sia collocata a circa 8,5 km al largo di Ravenna in corrispondenza della piattaforma offshore esistente “Petra” (Gruppo PIR), che sarà opportunamente adeguata e ammodernata. Al fine di convogliare il gas verso il punto di interconnessione con la rete nazionale dei gasdotti, posto a circa 42 km dal punto di ormeggio, a nord-ovest della città di Ravenna, il progetto propone di realizzare un collegamento composto da un tratto di metanodotto a mare (sealine) di circa 8,5 km e uno a terra, completamente interrato, di circa 34 km, progettato privilegiando aree non antropizzate, rispettando quelle protette e minimizzando l’uso di suolo, in modo compatibile con le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche e sismiche del territorio, nonché con gli strumenti di pianificazione vigenti. Su tutti questi aspetti progettuali proposti da Snam il Commissario dovrà avvalersi dell’esame scrupoloso e del parere di oltre 40 enti.

Tra gli aspetti più rilevanti del progetto, quelli relativi agli standard di sicurezza. Nella nave rigassificatore non saranno effettuati processi chimici, ma solo operazioni funzionali al processo di vaporizzazione. L’impianto di stoccaggio e rigassificazione sarà completamente installato a bordo della nave, con un minimo impatto ambientale.

Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, iscrivetevi al canale Telegram per non perdere i lanci e consultate i canali social della Testata. 

Telegram

https://t.me/ilnordest

Twitter

https://twitter.com/nestquotidiano

Linkedin

https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano/

Facebook

https://www.facebook.com/ilnordestquotidian/

© Riproduzione Riservata