Mercato dell’auto italiano a corrente alternata tra incentivi fugaci e cambio delle regole

De Stefani Cosentino (Federauto): «serve una maggiore cognizione della complessità del settore prima di prendere provvedimenti legislativi che finiscono per essere controproducenti». 

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Il mercato dell’auto italiano è oggetto di profondi cambiamenti, vuoi per l’andamento decisamente deficitario delle vendite di veicoli nuovi, vuoi per il nuovo assetto regolamentare europeo entrato in vigore lo scorso 1° giugno destinato a rivoluzionare i rapporti tra le case produttrici, i concessionari e gli acquirenti.

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Ad influire negativamente sul mercato dell’auto una politica nazionale schizofrenica, che sovvenziona in modo decisamente elevato consumi di lusso come l’auto elettrica acquistata prevalentemente da soggetti ad elevata capacità di spesa che hanno già la seconda auto in garage, che annunciano nuovi incentivi con largo anticipo sulla data effettiva di entrata in vigore, con il risultato di bloccare i nuovi acquisti per mesi, otre a continuare a penalizzare fiscalmente in modo assurdo l’auto aziendale che l’Italia ha nuovamente chiesto di non applicare le regole fiscali europee dopo almeno 30 anni di deroghe, che finiscono con il penalizzare le vendite di nuovi veicoli, rendere meno competitive le aziende italiane e di rallentare artificiosamente il necessario rinnovo del parco circolante italiano che è tra i più vecchi in assoluto.

In un contesto dove il prezzo medio di vendita dei veicoli è passato da 22.000 a 27.000 euro, allontanando tantissime persone dalla possibilità di cambiare quegli oltre 10 milioni di veicoli circolanti a standard Euro 4 e inferiori, a rendere la vita ancora più difficile alle imprese del settore arriva il nuovo regolamento europeo Vber (Vertical Block Extemption Regulation) che riforma le modalità di vendita delle auto, ponendo le basi per una vendita diretta dei veicoli da parte delle case costruttrici, cancellando la storica figura dei concessionari come imprenditori autonomi, trasformati in una sorta di agenti commissionari operanti a favore delle case costruttrici. Una situazione da cui i consumatori rischiano di uscire penalizzati, nonostante le intenzioni contrarie della Commissione europea, dove il suo potere di contrattazione attuale nei confronti dei vari concessionari che agiscono in concorrenza tra loro, si scontrerà con il prezzo fisso imposto dalle case e con una probabile maggiore svalutazione dell’usato dato in permuta.

In questa puntata di “Focus” di “ViViItalia Tv”, l’esperto in comunicazione e analisi politica, Gianfranco Merlin, e il direttore de “il NordEst Quotidiano”, Stefano Elena, intervistano il presidente di Federauto, la Federazione italiana dei concessionari di automobili e di veicoli commerciali, Adolfo De Stefani Cosentino, che traccia un panorama del settore.

Mercato dell’auto italiano a corrente alternata tra incentivi fugaci e cambio delle regole

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