Circolazione di merci e persone in Tirolo sul ponte Lueg a rischio di blocco

Per la ristrutturazione pesante dell’infrastruttura lunga 1,8 km, dal 2024 fino al 2027 riduzione ad una sola corsia per senso di marcia. Preoccupazione degli abitanti e degli autotrasportatori. 

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ponte Lueg
il ponte Lueg a Gries am Brenner in Tirolo.

Sulla circolazione già sufficientemente critica di suo causa assurdi e unilaterali divieti (spesso marcatamente anticoncorrenziali) proposti dal Tirolo alla passaggio delle merci sull’asse del Brennero rischia il colpo ferale a seguito dei cantieri per tre lunghissimi anni cui sarà sottoposto il ponte di Lueg in Tirolo, un’infrastruttura lunga 1,8 kmgestita dal concessionario tirolese Asfinag che imporra severe limitazioni alla circolazione, a causa della riduzione ad una sola corsia per senso di marcia.

I problemi risiedono del grave stato di ammaloramento delle strutture portanti del viadotto vicino a Gries am Brenner, che deve essere profondamente ristrutturato per un preventivo di spesa di circa 300 milioni di euro. E la stessa Asfinag, per bocca del proprio direttore generale, Stefan Siegele, intona una sorta di mea culpa per non avere provveduto ad una periodica manutenzione per evitare ora il pesante intervento di riqualificazione.

L’utilizzo a pieno servizio del ponte Lueg potrà arrivare solo fino al 2024 garantendo la sicurezza del traffico solo con misure di salvaguardia che costano circa 18 milioni di euro. «Se avessimo potuto iniziare a costruire il nuovo ponte, avremmo potuto risparmiare questi costi» dice Siegele.

Per garantire un minimo di scorrimento del traffico, sarà necessario realizzare pure un ponte provvisorio nei tratti stradali interessati dal cantiere, perché sulla struttura odierna si potrà circolare solo su un’unica corsia. «Non è ottimale, ma non è possibile fare diversamente», ha sottolineato Siegele, evidenziando come i costi della ristrutturazione generale ammontano a circa 300 milioni di euro.

Il ponte di Lueg non è il solo ad essere al centro dell’attenzione, visto che in territorio italiano c’è il viadotto autostradale della Val d’Isarco che costella le pendici della valle praticamente da nord di Bolzano fino a Bressanone, struttura che è più vecchia di quella tirolese, anche se il concessionario ha attivato nel tempo lavori periodici di manutenzione e di adeguamento. Una situazione che allarma il leader di Team K, il consigliere provinciale altoatesino Paul Köllensperger, che afferma come sia «concreto il rischio che nei prossimi anni siano necessari interventi con un impatto altrettanto grave sulla viabilità».

Köllensperger allarga la sua riflessione politica sulla gestione dell’A22: «sull’asse del Brennero si profila un blocco molto significativo del traffico tirolese a partire dal 2025, come ora confermato da Asfinag. Una dichiarazione di fallimento gestionale dell’A22, se così fosse, anche perché con il ponte Lueg in piena operatività i volumi di traffico attuali sono spesso difficili da gestire. Purtroppo chi è al governo non è mai riuscito ad intervenire con un minimo di efficacia sul tema del traffico deviato sul passo del Brennero, aumentando i pedaggi autostradali per i mezzi pesanti. Senza un ponte Lueg a due corsie, ci aspetta il caos, mentre il completamento della galleria di base del Brennero è ancora lontano. La già difficile situazione in alta valle Isarco peggiorerà ulteriormente, soprattutto durante le festività natalizie».

La situazione gestionale critica di A22 è connessa anche per il fatto che i suoi vertici amministrativi sono quasi tuttidi nomina politica che guarda più alla fiducia e all’amicizia personale piuttosto che alla reale competenza. In occasione del prossimo rinnovo triennale del consiglio di amministrazione di A22, la politica farebbe meglio a nominare persone veramente capaci e in possesso di conoscenze tecniche e di logistica, piuttosto che di calcio.

Intanto sulle possibili conseguenze del lunghissimo cantiere al ponte di Lueg scende in campo anche Conftrasporto: «è a rischio l’uscita delle merci trasformate o prodotte in Italia, così come è a rischio e la competitività dei prodotti nazionali sarà fortemente penalizzata – tuona il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè, che guida anche la Federazione degli Autotrasportatori Italiani (FAI) -. «Oltre al continuo inasprimento delle limitazioni al traffico dei Tir italiani in entrata e in transito in Austria, i lavori di ristrutturazione annunciati sul ponte Lueg sull’A13, che creeranno situazioni di caos nel traffico stradale, con il leader dei Freiheitlichen tirolesi (Fp) Abwerzger, che chiede il divieto di accesso ai Tir sull’A13 durante i lavori».

«È giunto il momento di dire basta a chi ci prende in giro da troppo tempo – afferma Uggè rivolgendosi ad Innsbruck e a Vienna -. Conftrasporto è intervenuta più volte per chiedere interventi a tutela della nostra economia. Assieme ad Anita, abbiamo sporto una formale denuncia per omissioni di atti d’ufficio nei confronti della presidente Ursula Von Der Lyen, che non fa nulla per garantire uno dei principi fondamentali sui quali si è costituita l’Unione Europea: la libera circolazioni delle persone e delle merci».

Una critica senz’appello per il vertice europeo della Commissione europea, che ogni giorno che passa dimostra tutti i suoi limiti politici, umani e professionali, capace solo di fare danni irreparabili all’economia e alla società europeacon scelte di politica ambientale che sono null’altro che un autodafé europeo solo per compiacere Cina, India & Co.

Per fare sgusciare von der Layen dal suo bozzolo pseudoecologista, Uggé (con un passato di sottosegretario ai Trasporto in un governo Berlusconi) invoca il diritto di reciprocità nei confronti dell’Austria: «le lettere non servono più, occorre agire. Introduciamo anche noi, così come fa l’Austria, controlli sui mezzi che entrano in Italia. Facciamolo anche noi per ragioni di sicurezza e di rispetto delle regole sulle emissioni. Se non si farà nulla, si rischierà consapevolmente di innescare iniziative spontanee come quelle che in passato produssero il blocco al Brennero».

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