In questa puntata de il “Bianco & Nero”, condotta dall’esperto in comunicazione e analisi politica, Gianfranco Merlin, e dal direttore de “il NordEst Quotidiano”, Stefano Elena, si parte dalla decisione della Banca centrale europea di uscire dal piano di sostegno all’economia europea con tassi azzerati per passare ad un progressivo rialzo di almeno 0,75 punti entro settembre prossimo così come entro la fine dell’anno cesserà il piano di garanzia di acquisto dei titoli pubblici emessi dai paesi dell’Euroarea. Gli effetti di tale decisione non si sono fatti attendere, con il differenziale tra i titoli di stato italiani su quelli tedeschi alzatosi fino a 230 punti e con il record del rendimento del Btp a 10 anni praticamente raddoppiato a 3,842 rispetto a fine 2011, quando il tasso viaggiava a 1,185. Un rialzo che porta l’Italia in vetta ai tassi europei, superata solo dalla Grecia. Per non dire del crollo generalizzato delle borse, con quella Italiana oltre il 5%.
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Di fatto, la Banca centrale europea ha acceso la miccia che rischia di fare esplodere la traballante economia europea, stretta tra inflazione ai massimi ed economia che punta al ribasso, complice la carenza di materie prime innescata dalla guerra in Ucraina. A questo s’aggiunga il fatto che in Italia la forbice tra le diverse italie si è nuovamente allargata, con differenze del costo della vita fino al 36% tra il NordOvest e il Sud Italia, il che, a parità di stipendi, finisce per penalizzare pesantemente quella parte del Paese sulle cui spalle è caricato il fardello della crescita economica. Senza dimenticare che, secondo le indagini dell’Ocse, nel periodo 1990-2020, i redditi in Italia sono calati del 2,9% quando negli altri paesi sono cresciuti di almeno il 25%, portando la differenza reddituale su base annua a 15.000 euro nei confronti della Germania e di circa 10.000 euro rispetto alla Francia.
In una situazione esplosiva come l’attuale, con la politica che gioca a combattere sé stessa approvando all’Europarlamento l’eutanasia di intere filiere industriali come quella automotive con milioni di posti di lavoro che potrebbero saltare entro il 2035, la politica italiana gioca allo scaricabarile, a blandire gli elettori che domani voteranno per il referendum e per il rinnovo di oltre 1.000 comuni con bonus, premi e facezie varie, invece di affondare le mani nella melma dell’inefficienza della macchina pubblica che si traduce in sprechi, burocrazia, irresponsabilità ed altre amenità del genere.
Buona visione de “Bianco & Nero”.
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