Nel 2021 il valore del mercato globale dell’arredamento di design di alta gamma (Core HEDF, “High-end design furnishing”) si è attestato a circa 40 miliardi di euro, registrando una ripresa post-Covid 8 volte superiore agli altri settori del segmento lusso (moda, auto, esperienze) e superando del 7% i livelli pre-pandemici. Secondo l’Altagamma-Bain High-End Design Market Monitor 2022, il settore potrà crescere ulteriormente fino a quota 60 miliardi di euro nel 2026 se saprà cogliere appieno alcune opportunità, fra cui la seconda urbanizzazione della Cina, la spinta contraria degli Stati Uniti ad uscire dalle città e un più forte focus su contract e digitale.
L’indagine individua alcuni macro andamenti che guideranno l’evoluzione dell’arredamento Core HEDF nei prossimi anni. Innanzitutto, un crescente “Cocooning” e la necessità di “Self-expression”, che hanno ridisegnato (e continueranno a ridisegnare) il rapporto degli individui con le proprie case. Queste rappresentano sempre di più un rifugio personale, anche considerando il tempo maggiore che si trascorre in casa, e questo fenomeno favorisce la crescita di tutte le categorie prodotto. Inoltre, si registrano una crescente ibridazione degli spazi, favorita da un’estensione del ruolo della casa, una “ruralizzazione della ricchezza” (soprattutto negli Stati Uniti, dove aumenta il trascorso fuori dalle grandi città metropolitane di una quota crescente di “high net-worth individuals”) associata ad una seconda “urbanizzazione” in Asiae, infine, una maggiore raffinatezza estetica anche negli spazi commerciali e retail.
Secondo Matteo Lunelli, presidente di Altagamma «il design di alta gamma è uno dei comparti che hanno meglio reagito alla crisi pandemica registrando una crescita del 14% nel 2021 e chiudendo il 7% sopra i livelli del 2019, grazie alla riscoperta della dimensione domestica. La ricerca di Altagamma-Bain indica però un ampio margine di sviluppo dei marchi italiani che sono protagonisti con il 25% di quota di mercato e potranno cogliere queste grandi opportunità attraverso una ulteriore managerializzazione, investendo sulla sostenibilità e puntando all’internazionalizzazione in Cina e USA, entrambi mercati con un significativo sviluppo immobiliare».
Prima della pandemia, la crescita media annua del comparto (+4%) è stata più moderata rispetto ad altri settori dell’alto di gamma, perché ha beneficiato meno del consumo asiatico/cinese e del controllo della distribuzione finale, elementi trainanti decisivi, soprattutto per lusso personale e automotive.
Nel 2020 la contrazione (-6%) è stata inferiore rispetto ad altri settori lusso, e nel 2021 la ripresa è stata più decisa: +7% per un valore del mercato di circa 40 miliardi di euro: tra i segmenti più performanti del lusso.
Nei prossimi anni, il mercato dell’arredamento è atteso in accelerazione rispetto al suo percorso di crescita storico: crescita del 5-7% per anno, per un valore atteso di circa 50-60 miliardi di euro entro il 2026. Peserà il ruolo dei canali digitali (dal 7% all’8-10% del mercato), quello del “contract” gestito dalle aziende (dal 10% al 11-13%), una penetrazione più profonda in nuovi mercati (in primis quello asiatico, dal 17% al 23%), e un crescente livello di personalizzazione.
I marchi italiani rappresentano circa il 25% del valore totale del mercato che si presenta frammentato, per l’alto numero di operatori prevalentemente specializzati in un’unica macro-categoria (ad esempio illuminazione, cucine, soggiorni & camere da letto), che rappresentano circa il 65-70% del mercato.
Le tendenze che guideranno l’evoluzione e la crescita del mercato dell’arredamento di alta gamma spaziano da un nuovo rapporto delle persone con le proprie case, vissute come rifugio personale dove passare periodi sempre più lunghi di tempo, con una media di 3,5 giorni alla settimana trascorsi a casa, contro i 2,6 pre-Covid, cui segue una continua ibridizzazione degli spazi: favorita da una estensione del ruolo della casa, nella quale gli ambienti sia interni sia esterni intersecano i loro confini.
Nelle economie emergenti (Cina, Sud-Est asiatico) si attende una seconda ondata di urbanizzazione che può favorire la crescita del mercato immobiliare e delle costruzioni (un mercato che è stimato crescere dai 2,6 miliardi di euro del 2015 ai 5 miliardi di euro del 2026), con una crescente ricerca di estetiche raffinate anche negli spazi commerciali e retail.
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