Il sistema giudiziario italiano tra luci e ombre: parla Luca Palamara

La riforma della giustizia tra referendum, le mancate riforme della politica e l’appuntamento con i 5 referendum del 12 giugno. 

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sistema giudiziario

Lo scandalo che ha visto protagonista Luca Palamara, il più giovane presidente dell’Associazione nazionale magistrati e già componente del Consiglio superiore della magistratura, ha tolto ogni velo ai meccanismi di stampo politico che permeano da decenni il sistema giudiziario italiano, creando cordate – le correntivolte a favorire ora quello ora questo magistrato candidato ai vari incarichi di gestione dei gangli della giustizia italiana, a seconda delle tendenze e dei pesi delle varie correnti all’interno del Anm e dello stesso Csm, ovviamente senza trascurare una certa “vicinanza” al Pd, partito di riferimento di gran parte del mondo dei giudici italiani. Il tutto alla faccia della tanto sbandierata indipendenza e autonomia della magistratura.

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Di fatto, l’outing che ha fatto Palamara, che gli è costato l’espulsione dalla magistratura e qualche processo, ha svelato il perché siano sempre di più i cittadini che ormai non si fidano più della magistratura, soprattutto dopo le uscite di due libri verità di cui è autore (“Il sistema” e “Lobby e logge”) assieme ad una delle massime penne del giornalismo italiano, come Alessandro Sallusti.

In questa intervista a “Focus” di “ViViItalia Tv” condotta dall’esperto in comunicazione e analisi politica, Gianfranco Merlin, e dal direttore de “il NordEst Quotidiano”, Stefano Elena, Palamara traccia un quadro semplicemente inquietante degli assetti interni del sistema giudiziario, una sorta di “stato nello stato” che rifugge ad ogni tentativo di riforma e, soprattutto, di normalizzazione, tanto che dopo una riforma Cartabia che esce già depotenziata prima ancora di essere definitivamente approvata, gli italiani affidano ogni residua speranza di riforma del servizio giudiziario ai referendum del prossimo 12 giugno, sempre ammesso che si raggiunga il quorum del 50,1% dei votanti.

Buona visione.

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