Presso la sede di Banca Finint a Conegliano Veneto, è stato firmato l’accordo definitivo per la cessione dello stabilimento di Borgo Valbelluna da Ideal Standard alla società “Ceramica Dolomite Spa” partecipata dalla cordata di imprenditori composta da Enrico Marchi con Banca Finint, Leonardo Del Vecchio con la holding Delfin, Luigi Rossi Luciani con la holding Luigi Rossi Luciani Sapa e Bruno Zago con la società Za-Fin Srl.
Nella nuova società, che diventerà operativa il 1° giugno 2022, verrà trasferito da Ideal Standard il ramo d’azienda che comprende lo stabilimento di Borgo Valbelluna – Trichiana, con annessi impianti, stampi, attrezzature e il marchio“Ceramica Dolomite”. Obiettivo del progetto intorno al quale Banca Finint ha riunito alcuni esponenti di rilievo dell’industria manifatturiera italiana è la reindustrializzazione del sito produttivo bellunese e il rilancio sul mercato dello storico marchio Ceramica Dolomite.
La struttura societaria della nuova azienda vede la presenza di una holding di controllo partecipata in modo pariteticodai quattro soci fondatori (Banca Finint Spa, Delfin Sarl, Luigi Rossi Luciani Sapa e Za-Fin Srl) che è socia di maggioranza al 53,33% della società operativa “Ceramica Dolomite Spa”. E’ imminente la conferma che della compagine sociale di quest’ultima farà inoltre parte, per la restante quota di capitale, il partner istituzionale Invitaliache interverrà nell’operazione attraverso il Fondo di Salvaguardia dei livelli occupazionali art.43 DL 34/2020 operativo da marzo 2021.
L’investimento iniziale ammonta a 15 milioni di euro – di cui 8 milioni provenienti da fondi privati dei quattro soci e 7 milioni provenienti dal Fondo di Salvaguardia dei livelli occupazionali – senza ricorso a strumenti di debito. I fondi stanziati consentiranno di dare avvio al progetto di rilancio del marchio Ceramica Dolomite sul mercato e di sviluppare ulteriormente la nuova azienda che integrerà l’attività produttiva con le caratteristiche attività amministrative e commerciali.
Il progetto di reindustrializzazione del sito produttivo prevede inoltre la completa salvaguardia dei livelli occupazionali, nell’ottica della massima valorizzazione delle competenze e delle maestranze, centrale per il percorso di rilancio di tutti i 408 lavoratori attualmente impiegati nel sito bellunese che saranno trasferiti alla nuova società. Contestualmente per 80 lavoratori vicini alla pensione l’accordo prevede la possibilità di beneficiare dello scivolo pensionistico previsto dal contratto di espansione. Sarà attivato anche un contratto di solidarietà. Il tutto nell’ottica di salvaguardare pienamente i posti di lavoro e garantire la necessaria flessibilità per programmare il riavvio della produzione.
Dal punto di vista operativo, la produzione sarà avviata con gradualità nel corso del mese di luglio: sarà riattivata inizialmente una sola linea produttiva, per raggiungere nei mesi successivi la piena operatività dello stabilimento con la messa in funzione anche delle altre due linee di produzione e il rientro della maggior parte degli addetti.
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