Quali sono le condizioni di lavoro nell’Euregio Tirolese, tra Tirolo, Alto Adige e Trentino? Dopo due anni di lavoro intenso, sono stati presentati a Innsbruck i primi risultati dell’indagine rappresentativa che comprende 4.500 interviste.
Lo studio ha analizzato più da vicino lo stress fisico e mentale da cui emerge come esista un chiaro divario tra Nord e Sud dell’Euregio Tirolese per quanto riguarda lo stress fisico. Tuttavia, lo stress mentale costituisce un punto critico. «Non solo risulta essere più intenso dello stress fisico, ma si manifesta in egual misura in tutti e tre i territori dell’Euregio», sottolinea il presidente della Camera del Lavoro del Tirolo (Arbeiterkammer Tirol), Erwin Zangerl.
A livello euroregionale, la sanità e l’assistenza sociale, il settore alberghiero e della ristorazione sono in testa alle graduatorie dei carichi di lavoro psichici e fisici, mentre il settore dell’istruzione lo è solo in parte.
Quali sono le condizioni di lavoro in Tirolo, in Alto Adige e in Trentino? Seguendo il modello europeo dell’indagine sulle condizioni di lavoro di Eurobfound (EWCS), che si svolge ogni cinque anni in tutta Europa, l’Euregio Tirolese in collaborazione con gli istituti partner, quali la Camera del lavoro del Tirolo (AK Tirol), l’Istituto Promozione Lavoratori dell’Alto Adige (IPL) e l’Agenzia del lavoro del Trentino, hanno condotto un’indagine completa con 4.500 interviste (1.500 per territorio). Come ha sottolineato il Capitano del Tirolo, Günther Platter, «lo studio permette per la prima volta di fare confronti interregionali e di trarre conclusioni sui fattori di localizzazione rilevanti che hanno un’influenza sulle condizioni di lavoro».
Dalla panoramica dell’Euregio Tirolese, emerge un chiaro divario tra Nord e Sud in molti parametri di stress fisico. Il Tirolo, ad esempio, è più colpito dai carichi di lavoro fisici (26 punti) rispetto ai lavoratori dell’Alto Adbige (23). «I lavoratori trentini hanno ottenuto il miglior punteggio con 19 punti, il che significa che sono meno esposti al rumore, al trasporto di carichi pesanti o al contatto con sostanze chimiche o infettive rispetto alle agli altri due territoridell’Euregio», sottolinea il coordinatore di progetto e psicologo del lavoro Tobias Hölbling.
Le condizioni di lavoro psicologicamente stressanti, come l’intensificazione del lavoro (elevati ritmi di lavoro, pressione legata a tempi sempre più stretti, ecc.) e lo stress lavorativo legato ai carichi emotivi (vivere situazioni emotive difficili, doversi preoccupare del lavoro anche durante il tempo libero, ecc.), sono in tutta l’Euregio Tirolese molto più marcatirispetto ai carichi di lavoro fisici. «L’Alto Adige in particolare – commenta Hölbling – si distingue negativamente in quasi tutti i settori quando si tratta di condizioni di lavoro psicologicamente stressanti; la pressione psicologica è infatti molto elevata».
Le condizioni di lavoro stressanti diventano davvero problematiche quando entrano in gioco diversi fattori, come accade chiaramente in alcuni settori economici. Ad esempio, nel settore dell’assistenza sanitaria e dei servizi sociali, in quello alberghiero e della ristborazione e, in una certa misura, anche nel settore dell’istruzione, la combinazione di fattori fisici e psicologici crea stress multipli che hanno un effetto particolarmente dannoso nel lungo periodo. Il motivo è perché in tutti e tre i settori si lavora a contatto con le persone, persone malate ed anziane, clienti “in cerca di svago”, bambini vivaci ed i loro genitori, i quali tutti richiedono un ulteriore carico emotivo. «Queste tensioni si sommano e rendono il lavoro in questi settori dell’economia attraente per un numero sempre minore di lavoratori, il che può diventare un pesante fardello data l’importanza di questi settori per la localizzazione delle imprese e per la popolazione dell’Euregio», sottolinea in questo contesto il direttore dell’IPL, Stefan Perini.
Salta all’occhio il fatto che il Tirolo si posizioni peggio del Trentino sotto molti punti di vista, mentre l’Alto Adigeoccupa molto spesso una posizione intermedia. I motivi sono molteplici: da un lato, le condizioni del lavoro possono essere effettivamente diverse, ovvero in un territorio dell’Euregio Tirolese possono essere migliori rispetto agli altri due, oppure può esserci una diversa percezione del problema. Ciò che viene percepito come stressante da alcuni soggetti (ad esempio, rumori forti o situazioni emotivamente difficili sul lavoro) può non essere tale per altri.
«Saranno effettuati ulteriori approfondimenti per cercare di dare risposta alle questioni rimaste aperte – afferma Isabella Speziali, direttore dell’Agenzia del Lavoro di Trento – e le eventuali “migliori pratiche” intercettate nei territori regionali verranno condivise a beneficio dell’intera area Euregio».
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