L’inflazione è un virus che rischia di fare deragliare l’economia europea ed americana, dove già ora è scattato l’allarme rosso per i livelli raggiunti, decisamente alti, mentre in Europa la situazione è solo un pizzico meno grave, ma comunque decisamente preoccupante per gli effetti sulla capacità di spesa degli italiani, che già fa registrare cali specie sul fronte di quella alimentare.
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In questo contesto, il motore dell’economia italiana è praticamente fermo, in quanto la previsione di crescita del Pil 2022 al 2,4% – praticamente dimezzato rispetto alle previsioni del governo Draghi di inizio anno – sconta un +2,2% derivante dall’effetto trascinamento della crescita registrata nel 2021. Basta poco per azzerare l’impulso netto della crescita 2022, mentre chi crede che, con la rapida fine del conflitto russo ucraino, la situazione possa ritornare rapidamente alla normalità deve smettere di sognare rapidamente, perché per i prossimi 12-18 mesi l’inflazione continuerà a galoppare e la manifattura ad arrancare per il caro energia, la scarsità di materie prime e di semilavorati.
A pesare negativamente il fatto che nel comparto agricolo verranno meno una buona fetta di prodotti agricoli necessari per la produzione di oli di semi e dei preparati a base di farine, oltre alla disponibilità dei concimi e di alimenti zootecnici. Sul piano manifatturiero continuerà la carenza di acciaio piano e di intermedi – a partire dalla ghisa -, così i cablaggi per l’industria dell’auto. A livello energetico, continuerà la carenza di gas metano e di raffinati dal petrolio, a partire dagli intermedi del gasolio, in gran parte prodotto in Russia e oggi bloccati dai divieti di importazione.
Una situazione complessa che vede le imprese tese allo spasimo per evitare di scaricare gli aumenti di costo che si sono verificati lungo la filiera produttiva, ma che alla fine arriveranno inevitabilmente ai consumatori finali, con impulso all’inflazione, come sta già accadendo per il comparto alimentare, che sconta i forti aumenti dei costi degli imballaggi, dell’energia e delle spese di logistica.
In questo scenario, la puntata di “Focus” di “ViViItalia Tv” condotta dall’esperto in comunicazione e analisi politica, Gianfranco Merlin, e dal direttore de “il NordEst Quotidiano”, Stefano Elena, il direttore del Centro studi di Confcommercio, Mariano Bella, tenta di tracciare un quadro della situazione, gravato da scelte politiche di corto respiro, a partire dal reddito di cittadinanza e dai vari superbonus, che hanno avuto un effetto dirompente sull’economia già in crisi.
Buona visione.
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