Bianco & Nero: tra gli imprenditori tornano i suicidi e sugli Alpini montano le polemiche sessiste

La perdurante crisi economica scoraggia i più deboli. Strumentali e demagogiche le accuse di sessismo all’Adunata degli Alpini lanciate da alcune femministe. 

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Torna sulle cronache un fatto che si sperava destinato solo agli archivi: i suicidi di imprenditori che non ce l’hanno fatta a mandare avanti la propria azienda. Un fatto socialmente ed economicamente gravissimo, specie in un contesto come quello italiano dove il tessuto economico è retto in gran parte da piccole e piccolissime imprese, ormai fiaccate economicamente dalla perdurante crisi economica, indotta, prima, dalla pandemia e dalle sciagurate scelte politiche che hanno già condannato molti al baratro e, ora, dalla guerra in Ucraina.

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Si tratta di una tragedia umana, sociale ed economica che il governo deve prendere immediatamente in considerazione ed agire prima che i suicidi tra gli imprenditori divengano una nuova pandemia sociale, vista la situazione drammatica di molti.

Altro tema, decisamente più leggero, delle riflessioni a ruota libera del “Bianco & Nero” dell’esperto in comunicazione e analisi politica, Gianfranco Merlin e dal direttore de “il NordEst Quotidiano”, Stefano Elena, verte attorno alle polemiche, strumentali e demagogiche, di stampo sessista nate attorno all’Adunata degli Alpini che si è svolta a Rimini. Sono decisamente risibili le denunce a mezzo social di tante gentili fanciulle che si sono sentite violate nella loro anima bella solo per qualche apprezzamento verbale circa le loro grazie, tanto che da qualche parte si è pure proposto di sospendere per i prossimi due anni la manifestazione per dare luogo ad una massiccia operazione di rieducazione sessista degli Alpini volta a togliere loro l’abitudine degli apprezzamenti sgraditi da poche esagitate.

Anche qui, le modalità utilizzate per dare adito a questo can-can lascerebbe intendere un retroscena politico volto a creare la condizioni ideali per estrarre dalle sabbie mobili parlamentari la famigerata proposta di legge Zan. Uno scenario davvero mostrbuoso, al limite dell’incestuoso, che deve essere sminato al più presto.

E se qualche dell’anima femminile vuole effettivamente rendersi utile per le battaglie dei diritti delle donne, prenda un bel volo con destinazione Kabul, dove potrà battersi contro il ritorno del burka obbligatorio in pubblico per tutte le consorelle.

Buona visione.

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