Uncem, no alla chiusura dei servizi bancari nei comuni di montagna

Bussone: «Bper chiude 140 sportelli. Mobilitazione dei sindaci». 

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chiusura dei servizi bancari

La chiusura dei servizi bancari all’ingrosso, ben 140 sportelli, delle filiali Bper attive nelle realtà di montagna fa indignare Marco Bussone, presidente dell’Uncem che chiama alla mobilitazione i sindaci di montagna contro l’ennesimo depauperamento dei servizi nelle zone disagiate d’Italia.

Rivolto ai vertici delle banche, «potessimo denunciarli, certo che lo faremmo – sbotta Bussone -. Non sappiamo chi siano e poco ci importa. La cosa grave, da denuncia, è che la chiusura di 140 filiali in tutta Italia con decorrenza 20 maggio 2022, “a meno di sei mesi dall’ultima sforbiciata di 104 filiali e tuttora in assenza di un nuovo Piano industriale”, come ci ricordano i sindacati dei lavoratori, è un danno per i territori più fragili, per le aree montane e rurali del Paese, per i piccoli comuni».

Il presidente dei comuni e delle comunità montane d’Italia è netto: «lo abbiamo detto e lo ridiciamo per l’ennesima volta ad ABI, Banca d’Italia, Consob, MEF e Parlamentari. Che la chiusura dei servizi bancari è il segnale di una sfacciataggine che un grande gruppo imprenditoriale orientato solo al profitto e alla finanza, esercita verso i territori. C’entrano poco “home banking” e altre soluzioni. Da denuncia è l’atteggiamento, il dire “noi ce ne andiamo e manco vi ascoltiamo, manco ci confrontiamo perché voi siete niente”. Se ne vanno sbattendo la porta e lasciando il cerino in mano ai sindaci. Che devono rispondere alle arrabbiature dei concittadini».

L’elenco delle banche che hanno fatto fagotto e abbandonato le sedi disagiate perché poco profittevoli agli occhi di manager interessati a tagliare i costi per mantenere alti i propri premi milionari per i risultati di bilancio conseguiti è lunga: dopo Unicredit, Intesa Sanpaolo e cento altri ora tocca a BPER, mentre resta sul territorio il credito cooperativo, che anche è in controtendenza e a cui proponiamo di aprire nuovi sportelli dove i grandi gruppi hanno chiuso. Resta e cresce Poste Italiane, anche grazie al patto fatto con Uncem e Anci alla luce della legge 158 sui piccoli comuni. Restano e crescono i più lungimiranti. Se ne va chi non ha capito come è fatta l’Italia. Una vergogna. Da denuncia appunto, per comportamenti immorali. La meriterebbero sì».

Bussone chiama i sindaci alla mobilitazione, di portare cittadini e associazioni in piazza a protestare contro la chiusura dei servizi bancari: «servirà a poco, ma non stiamo certo zitti. Alziamo la voce contro chi prende in giro i territori e le comunità. Scendano in piazza e dicano “NO” alle chiusure. I danni per i lavoratori, per i cittadini, per mezzo Paese sono evidenti. Chi guadagna sono sempre le banche, a spese nostre. Dunque, spostino i conti i cittadini, cambino servizio. Scelgano solo chi c’è e chi rimane».

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