Il blocco delle esportazioni di legname russo deve servire a rilanciare la silvicoltura italiana

Bond: «occasione d’oro per il rilancio delle aree di montagna, oggi svantaggiate, sia per la manutenzione antincendi, sia per offrire una risorsa rinnovabile e ad impatto zero all’industria del mobile e degli impianti di teleriscaldamento». 

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Tra le varie sanzioni adottate dall’Unione europea nei confronti della Russia c’è anche il blocco all’esportazione di legname di cui l’Italia è uno dei principali importatori per l’industria del mobile e dei pannelli ricomposti, con il settore che è in allarme per l’approvvigionamento del materiale che verrà a mancare.

«Condivido e rilancio la proposta di Enrico Allasia, presidente della Federazione Nazionale di Prodotto Boschivo di Confagricoltura, volta a valorizzare la risorsa bosco italiana, che copre circa un terzo del territorio nazionale e che registra un continuo aumento della sua estensione – commenta Dario Bond, deputato Forza Italia e presidente del Fondo Comuni Confinanti -. Sono almeno 11 milioni di ettari, pari al 34% della superficie complessiva del Paese che da questa situazione devono cogliere l’opportunità di diventare protagonisti della ripresa economica, sociale e sostenibile del Paese, anche sfruttando le risorse del nuovo Piano nazionale per la montagna».

Il bosco può essere un volano multiforme: la periodica manutenzione evita la diffusione di malattie e l’utilizzo di parte della ripresa dell’incremento annuo per impieghi dell’industria del mobile è utile anche per diversificare le essenze al fine di evitare il verificarsi di quelle monocolture che hanno contribuito al disastro di Vaia. Poi, la manutenzione periodica del sottobosco evita il verificarsi delle condizioni che facilitano l’innesco e il propagarsi degli incendi, con i conseguenti dissesti idrogeologici che si vengono a creare. Infine, gli scarti dalla lavorazione del legno e i residui alla pulizia del sottobosco costituiscono un’importante biomassa utile a fini energetici, vuoi per la produzione di pellet che per la produzione di biogas e biocarburanti nelle bioraffinerie.

Di più: per Bond «l’energia che si ricava dall’utilizzo delle biomasse, oltre ad essere ambientalmente sostenibile, è anche la migliore assicurazione per il calmieramento dei prezzi per famiglie ed imprese: le realtà servite da unità di teleriscaldamento e cogenerazione a biomassa durante l’inverno 2021-22 hanno generato energia elettrica e termica agli stessi costi esistenti prima della crisi energetica attuale, oltretutto senza alcun rischio geopolitico delle forniture».

Da presidente del Fondo Comuni Confinanti che interessa le regioni Veneto e Lombardia, Bond anticipa «che lo sviluppo della silvicoltura dei boschi dei comuni ricadenti all’interno dell’attività dell’istituzione sarà uno dei filoni principali dei prossimi bandi di finanziamento, così come la realizzazione di unità di cogenerazione e teleriscaldamento per abbattere i costi dell’energia e l’inquinamento ambientale».

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