Probabilmente in pochi se ne saranno accorti facendo la spesa, ma la “shrinkinflation”, parola inglese nata dalla congiunzione di “shrinkage” o riduzione e “inflation” o aumento di costo, è nuovamente in agguato nelle tasche dei consumatori.
Per accalappiare i consumatori, magari con qualche offerta speciale, per le aziende ridurre i quantitativi di prodotto a parità di prezzo è una leva più facile e meno evidente da utilizzare: con la “shrinkinflation” si riducono le dimensioni degli scacchi del cioccolato, il numero delle caramelle, le dimensioni e i pezzi dei biscotti, il numero dei fazzoletti di carta e via elencando. Tutti fattori che contribuiscono a bilanciare, sul fronte del produttore, i drastici incrementi di prezzo delle materie prime, degli imballaggi e dei costi di trasporto, contribuendo a contenere l’inflazione ufficiale. Ma fino ad un certo punto.
I fortissimi rincari sul lato della produzione stanno superando il limite di occultamento dei costi ai consumatori e finiranno con il scaricarsi sull’utente finale: quando accadrà, la molla dell’inflazione, artificialmente tenuta compressa da questi fenomeni di occultamento, è destinata a scattare, riverberandosi sul caro vita e sulle tasche dei consumatori, già provati da aumenti medi di circa 2.000 euro a famiglia.
Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, iscrivetevi al canale Telegram per non perdere i lanci e consultate i canali social della Testata.
Ti piace “ViViItalia Tv”? Sostienici!
YouTube
https://youtu.be/EvoSHy-gCDo?sub_confirmation=1
Telegram
https://twitter.com/nestquotidiano
https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano/
https://www.facebook.com/ilnordestquotidian/
© Riproduzione Riservata