La spesa per la difesa dell’Italia è stata al centro dell’ennesima, stucchevole melina da parte del neo leader M5s, GiuseppiConte che, nel dubbio di essere pretermesso ai due governi che ha guidato tra il 2018 e il 2021, l’ha incrementata di ben il 17%, portandola da 21 a 24,6 miliardi di euro, mentre l’obiettivo di raggiungere il 2% del Pil per la difesa era già da anni fissato al 2026 e non da raggiungere da subito come da lui propalato.
Comunque sia, la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina ha avuto anche l’effetto di riarmare l’Unione europea che, considerata tutt’assieme, secondo i dati forniti dal responsabile della politica estera europea, lo spagnolo Josep Borrell, ammonta a circa 200 miliardi di euro, classificandosi così terza assoluta a livello globale dopo Usa (leader incontrastato con quasi 800 miliardi di dollari di spesa), Cina (252 miliardi di dollari) e ben davanti alla Russia, ferma a 67,2 miliardi di dollari.
Insomma, presi da soli, i 27 paesi dell’Unione spendono cifre limitate a livello globale, ma tutt’assieme l’Unione potrebbe decisamente ambire a diventare un arbitro politico e militare internazionale, allo stesso livello della baldanzosa Cina e ben oltre una non irresistibile Russia, pari allo stesso livello del 25% di Pil globale che si produce nel Vecchio continente.
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