Incendi: roghi da Nord a Sud, 11 canadair vigili del fuoco in azione

Secondo Coldiretti in un anno, causa la fortissima siccità, sono cresciuti del 148%. Aumenta dipendenza dall’estero di legname quando l’Italia è uno dei paesi più boscosi.

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incendi boschivo

L’Italia brucia, con incendi attivi in Trentino a Bondone, in Veneto nella zona di Longarone, in Lombardia, a Sonico (BS), in Liguria nello Spezzino, nel Lazio a Cineto Romano (RM) e Coreno Ausonio (FR), in Campania, nel Salernitano e in Molise, a Cerro al Volturno (IS). Sono 11 i mezzi della flotta aerea del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco impegnati oggi per fronteggiare gli incendi boschivi che stanno interessando il territorio nazionale: 7 i Canadair e 4 gli elicotteri Erikson S64 al lavoro in supporto alle squadre a terra.

Secondo Coldiretti, gli incendi sono cresciuti del 148% nell’ultimo anno rispetto alla media storica e con il 2022 che è già iniziato con ben 23 roghi in un inverno pazzo e siccitoso con una temperatura superiore di 0.55 gradi rispetto alla media lungo la Penisola. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Effis in riferimento agli incendi scoppiati nel NordEst dal Friulial Veneto con l’allarme esteso anche all’Emilia Romagna a causa dell’assenza prolungata di piogge. Una situazione drammatica spinta dal cambiamento climatico che favorisce incendi più frequenti e intensi, con un aumento globale di quelli estremi fino al 14% entro il 2030 e del 50% entro la fine del secolo secondo l’Onu.

Una situazione devastante con un 2021 che in Italia ha visto – secondo Coldiretti – ben 150.000 ettari di territorio da Nord a Sud del Paese inceneriti da 659 tempeste di fuoco contro una media storica (fra il 2008 e il 2021) di 265 ogni anno. Una dramma che l’Italia è costretta ad affrontare perché se da una parte 6 incendi su 10 sono di origine dolosa, con i piromani in azione, dall’altra per effetto della chiusura delle aziende agricole, la maggioranza dei boschi nazionali si trova senza sorveglianza per l’assenza di un agricoltore che possa gestirli in un Paese come l’Italia dove più di un terzo della superficie, per un totale di 11,4 milioni di ettari, è coperta da boschi.

Ogni rogo – sottolinea Coldiretticosta agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate in un arcodi tempo che raggiunge i 15 anni.

Per difendere il bosco italiano – continua la Coldiretti – occorre creare le condizioni economiche e sociali affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli, anche nei confronti delle azioni criminali. Peraltro i roghi che devastano le forestehanno anche l’effetto di aumentare il deficit commerciale nel settore del legno, dove l’industria italiana è la prima in Europa ma importa dall’estero più dell’80% del legname necessario ad alimentare il settore del mobile, della carta e del riscaldamento da fonte rinnovabile proprio in un momento storico in cui con la guerra in Ucraina sono esplosi i costi dell’energia e delle materie prime.

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