Guardando al futuro, la Serenissima si candida a “Venezia capitale mondiale della sostenibilità” diventando la più antica città del futuro: da questo presupposto è partito il progetto che ha portato alla creazione della fondazione le cui finalità sono state presentate a Palazzo Ducale, alla presenza del presidente, il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, del sindaco lagunare Luigi Brugnaro, e del governatore del Veneto, Luca Zaia.
L’obiettivo della fondazione è preservare la bellezza e la tipicità della città, promuovendo un piano ambientale, economico, sociale e urbanistico per lo sviluppo sostenibile del territorio comunale e della laguna veneta. L’insediamento del consiglio di indirizzo farà da apripista alla illustrazione di un documento programmatico entro la fine di marzo, e all’avvio dei “cantieri di lavoro” a partire da aprile. All’interno del comitato guida, oltre a regione e comune, figurano Confindustria Veneto, le università Ca’ Foscari e Iuav, Eni, Enel e le Generali.
Le direttrici principali della fondazione “Venezia capitale mondiale della sostenibilità” sono ambiziose: tra i progetti ci sono la creazione di un “Polo dell’idrogeno e delle energie alternative” a Marghera, con il contestuale recupero dell’area industriale, lo sviluppo di un acceleratore di start up sui temi di sostenibilità, turismo e produzioni culturali, e la de-carbonizzazione dei mezzi di trasporto pubblico.
Il comune di Venezia sarà impegnato a creare un programma di residenzialità rivolto a lavoratori e studenti contro lo spopolamento del centro storico, mentre sarà in capo all’ateneo di Ca’ Foscari il rilancio dell’offerta formativa per rendere Venezia un campus internazionale attrattivo. Sul fronte del turismo, invece, sarà portata avanti la partita relativa alla prenotabilità della città, con una piattaforma attraverso cui sarà possibile gestire e limitare i flussi, e comunicare i servizi turistici.
«Da qui parte un nuovo rinascimento per Venezia, – ha commentato Brugnaro -. Ci candidiamo a raccontare a Unesco e Onu che a Venezia si può installare un grande istituto di studi per la sostenibilità, non solo ecologica, ma anche economica e sociale. Venezia deve diventare un simbolo, un luogo dove discutere dei problemi del mondo, perché qui i problemi arrivano prima di ogni altra parte. Abbiamo il coraggio di sperimentare soluzioni per applicarle anche negli altri territori, nelle altre città».
Brunetta ha osservato che la fondazione permetterà di attirare in laguna idee e investimenti: «abbiamo bisogno di tante intelligenze e capitale per valorizzare Porto Marghera, il capitolo dell’idrogeno, l’agricoltura sostenibile. Dobbiamo mutare i nostri usi e costumi in modo sostenibile, solo così Venezia sarà proiettata nel futuro».
«Oggi per Venezia e tutto il Veneto si apre un nuovo Rinascimento, siamo di fronte ad un’iniziativa che è di esempio per il Mondo. La città, la laguna e tutto il territorio possono affermarsi come il laboratorio en plein air di quella che è la vera sostenibilità. Venezia non è solo, ma è anche, la città del turismo. Riconosco che c’è dell’ambizione in questo progetto ma abbiamo tutti i fondamentali per candidarci ad essere non una delle capitali ma la capitale della sostenibilità – ha detto Zaia -. Siamo di fronte ad un big bang della storia un momento che speriamo di superare ma che è di totale cambiamento e in cui siamo chiamati a costruire. Oggi sottolineiamo che vogliamo farlo ed essere protagonisti. Il Pnrr rappresenta una grande opportunità sono 222 miliardi di euro con una ricaduta veneta di circa 22 miliardi. È ovvio che verranno investiti secondo le diverse programmazioni. In questa iniziativa della fondazione, come Regione coordiniamo quattro progetti su otto: quelli del turismo, della transizione ecologica e ambientale, quello della legalità, quello del polo dell’idrogeno».
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