Economia ancora a corrente fortemente alternata, con una situazione in decisa fase calante: in Friuli Venezia Giulia, secondo Confcommercio, la congiuntura torna critica e in Germania, secondo la Bundesbank, il I trimestre 2022 saràall’insegna della recessione.
«Con aumenti consolidati dal 5% al 10% e bollette rincarate che penalizzano pesantemente le imprese e mortificano il potere d’acquisto delle famiglie, viviamo una congiuntura di rinnovate criticità – ha detto il presidente di Confcommercio Friuli Venezia Giulia (e vicepresidente nazionale), Giovanni Da Pozzo -. Il clima di positività di settembre-ottobre 2021, quando sembrava vicina l’uscita dal tunnel della pandemia, oggi è decisamente peggiorato».
Da Pozzo ha aperto un focus sul credito, evidenziando come nel NordEst, in era Covid, il 32% delle imprese ha attivato prestiti assistiti da garanzia pubblica, a fronte di una media Italia del 28,7%. In Friuli Venezia Giulia, in particolare, nel 2020-21, per la congiuntura negativa si contano 57.000 operazioni con il Fondo centrale di garanzia per un importo finanziato complessivo di 6,8 miliardi di prestiti, «una volta e mezza il bilancio regionale, con operazioni già entrate in fase di scadenza che aprono di fatto una questione sottovalutata, ma che rischia di compromettere la ripresa».
Il presidente di Confcommercio Trieste, Antonio Paoletti, ha osservato come nel capoluogo regionale «logistica e scienza fanno da traino ad altre attività», rilanciando la preoccupazione delle piccole imprese «che si ritrovano oggi a fare i conti, dopo due anni di convivenza con la pandemia, anche con inflazione e bollette triplicate».
Il presidente di Confcommercio Pordenone, Fabio Pillon, ha sottolineato il ruolo delle associazioni di categoria «come punto di riferimento, rappresentanza di interessi, centro di informazioni accreditate e di orientamento», mentre da Gianluca Madriz, presidente di Confcommercio Gorizia, è arrivata la sottolineatura sul valore di “Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della cultura 2025”: «un’opportunità per l’intero territorio, non solo per la città se riusciremo a preparare al meglio l’evento negli anni che lo precedono, gettando le basi per la creazione di aziende culturali in grado di stimolare investimenti che favoriscano ricadute per gli anni successivi».
Dal Friuli Venezia Giulia alla Germania: anche qui l’economia è in affanno: secondo il rapporto mensile della Bundesbank, il paese entrerà in recessione nel primo trimestre 2022 prima della forte ripresa primaverile. Per la banca centrale tedesca l’ultima ondata della pandemia ha rischiato di spingere l’economia tedesca, la più importante d’Europa, in una recessione tecnica prima di una ripresa a partire dal secondo trimestre. Dopo che il prodotto interno lordo si è ridotto dello 0,7% nell’ultimo trimestre del 2021, «la produzione economica complessiva potrebbe nuovamente diminuire notevolmente nel primo trimestre del 2022, prima di riprendere velocità in primavera».
E se la Germania perde colpi, anche l’economia italiana subirà qualche pesante effetto, anche in considerazione del forte legame di fornitura delle varie filiere che collegano le manifatture dei due paesi.
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