Il lavoro svolto nell’ambito della Strategia UE per la macro-regione Adriatico-Ionica (Eusair) nel campo della prevenzione e del monitoraggio delle conseguenze degli incidenti in mare nel bacino dell’Adriatico è stato presentato durante un incontro organizzato da Mitja Bricelj del ministero dell’Ambiente e della Pianificazione territoriale in Slovenia e Iztok Škerlič dell’Istituto pubblico per l’imprenditorialità del comune di Izola (Slovenia).
La discussione si è focalizzata sul piano congiunto di risposta alle emergenze in mare “ASOSCop” (uno dei quattro “progetti bandiera” sviluppati nel quadro del Gruppo di Lavoro 3 sulla qualità ambientale della Strategia UE per la macro-regione Adriatico-Ionica Eusair) e sul progetto “Namirs”, North Adriatic Maritime Contingency System, recentemente approvato, che si configura come la prima azione concreta per affrontare queste sfide strategiche a livello di macroregione.
Mitja Bricelj, coordinatore del Gruppo di Lavoro 3 sulla qualità ambientale della Strategia Eusair, ha illustrato le priorità che hanno guidato l’implementazione dei quattro progetti bandiera. “Namirs”, co-finanziato dall’Ue, rappresenta l’apice di questi sforzi congiunti per la protezione ambientale. Iztok Škerlič si è concentrato sul ruolo del “Facility Point”, spiegando che in quasi cinque anni di attività sono stati organizzati 170 tra incontri ed eventi e 10 “Financial dialogues” con gli enti finanziatori, con l’elaborazione di 11 progetti a livello macro-regionale. Škerlič ha inoltre illustrato il progetto “ASOSCoP”, un piano congiunto per rispondere ai rischi derivanti dagli incidenti in mare, come gli sversamenti in mare di petrolio. Tutti questi progetti, ha sottolineato, rappresentano il coronamento di molti anni di lavoro portato avanti dal comune di Izola e dal suo Istituto pubblico per l’imprenditorialità e i progetti di sviluppo, e da tutti i partner del “Facility Point” Eusair, co-finanziato dal programma Interreg Adrion.
Soffermandosi su “Namirs”, il cui lancio avverrà a Trieste a fine marzo, Anna Marconato, che opera al segretariato esecutivo dell’Iniziativa Centro europea a Trieste, ha sottolineato che l’obiettivo principale del progetto, di cui l’Ince è capofila, è migliorare i meccanismi di prevenzione dell’ambiente e la protezione dalle conseguenze degli incidenti nel bacino dell’Adriatico settentrionale, mediante il rafforzamento della cooperazione transfrontaliera.
Il progetto avrà una durata di due anni, a partire da marzo 2021, potrà contare su un budget di 950.000 euro e su un ampio partenariato che include, tra gli altri, l’Adriatic Training and Research Centre for Accidental Marine Pollution Preparednessand Response (Croazia), la Facoltà di studi marittimi e trasporti di Portorose (Slovenia), e l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica sperimentale (Italia).
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