Dalle radici antiche del “saper fare” (e scala globale) nella Serenissima al riconoscimento dell’Ocse (“area metropolitana”), ai primati produttivi mondiali nei distretti e filiere della moda, cantieristica, vino e agroalimentare, ai paradigmi digitali che cambiano pelle alla manifattura, con un tessuto industriale d’eccellenza innervato da una rete di relazioni produttive e sinergie tanto ampia e profonda da inseminare diffusamente i territori: Padova Treviso Venezia Rovigo è Capitale italiana della Cultura d’Impresa per il 2022, il progetto promosso da Confindustria con il patrocinio del ministero della Cultura.
Non una singola città, dopo Genova e Alba, ma per la prima volta un’inedita configurazione di area vasta “diffusa”, che salda il vertice veneto (con Milano e Bologna) del nuovo Triangolo industriale, in cui i protagonisti sono i territori, i luoghi, le produzioni e le comunità in grado di condividere un’atmosfera imprenditiva e i valori fondanti della cultura d’impresa come chiave di sviluppo e di identità.
Un riconoscimento guadagnato sul campo, in anni di storia industriale fatta di piccole e medie imprese divenute multinazionali, grandi imprese e di filiere “Prodotto in Italia” che ha forgiato un’area unica al mondo per indici economici e sociali forte di un Pil aggregato di 86 miliardi (29.900 euro il Pil pro-capite 2019), oltre 30 miliardi di export (8,7 miliardi l’attivo commerciale), di 325.000 imprese attive (5,1% del totale nazionale) e un tasso di disoccupazione al 5,9% (Italia 9,2%). Ma anche di 20.000 imprese che hanno investito in tecnologie e prodotti sostenibili, 760 startup innovative, una economia sociale che issa il Veneto sul podio nazionale (31.000 organizzazioni del Terzo settore), 13 milioni di visitatori attratti dall’unicità di arte, storia, cultura, bellezza e natura. E il filo rosso di ben 44 musei e archivi d’impresa che cuce insieme l’area vasta: simbolo di una “memoria che guarda al futuro”, fonde i saperi con l’avanzamento tecnologico, genera orgoglio e appartenenza, innesco per la crescita e la ripartenza.
Raccontare questo enorme patrimonio di contenuti e di valori, la cultura d’impresa come creatività, innovazione, lavoro, benessere diffuso e inclusione sociale, come grande occasione di rinascita (oltre le risorse del Pnrr) nel momento in cui il Paese necessita di nuova energia per rinnovarsi e ripartire, è l’obiettivo di Padova Treviso Venezia Rovigo Capitale della Cultura d’Impresa 2022.
Il progetto unitario di Assindustria Venetocentro e Confindustria Venezia-Rovigo, vincitore del titolo assegnato il 6 novembre scorso ad Alba, è stato presentato a Treviso da Leopoldo Destro, presidente di Assindustria Venetocentro, Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia-Rovigo, Maria Cristina Piovesana, vice presidente di Confindustria per l’ambiente, la sostenibilità e la cultura, Antonio Alunni, presidente del Gruppo tecnico cultura di Confindustria (in collegamento) e da Daniele Marini, Università di Padova, responsabile scientifico del progetto Capitale della Cultura d’Impresa 2022.
Sotto lo slogan evocativo scelto “TerritorImprenditivi”, sarà un anno di oltre 70 eventi già in calendario, incontri, convegni, ricerche e analisi, spazi di riflessione sul fare impresa, stati generali dei distretti, festival, mostre, spettacoli e un palinsesto “aperto” e in progress, grazie all’inedita rete e alla partecipazione attiva degli attori pubblici e privati dell’area vasta che sarà il tratto distintivo (Regione del Veneto, istituzioni ed enti locali, camere di commercio, università e centri studi, fondazioni e sistemi museali, musei d’impresa, organizzazioni sindacali, associazioni, scuole e consorzi di tutela e promozione, premi, teatri). Tra gli eventi di maggiore richiamo il Forum nazionale della Piccola Industria di Confindustria in autunno a Padova.
A latere della presentazione della “Capitale della Cultura d’Impresa”, i vertici delle territoriali regionali degli imprenditorihanno presentato anche i futuri assetti di Confindustria, che procede verso il superamento dell’articolazione provincialeper arrivare a quella regionale con obiettivo di arrivare entro qualche anno a quella sovraregionale del NordEst.
«Contiamo di completare le operazioni di aggregazione tra Assindustria Venetocentro e Confindustria Venezia-Rovigoentro quest’anno e partire nel 2023 con la nuova realtà» ha detto Vincenzo Marinese, presidente della territoriale lagunare, con riferimento al percorso di fusione delle sigle confindustriali dei quattro territori già annunciato e proiettato al 1 gennaio 2023. «C’è una commissione paritetica che sta facendo un lavoro straordinario – ha aggiunto Marinese – e stanno riducendo i tempi», sottolineando che ci dovrebbe essere da subito «un presidente unico», saltando le procedure intermedie che avevano caratterizzato l’integrazione delle associazioni di Padova e Treviso con la staffetta nel primo mandato tra i due presidenti. «Mi piacerebbe che il primo presidente fosse Leopoldo Destro, attuale leader di Avc , e sono sicuro che sarà così. Io faccio un passo indietro – afferma Marinese – perché sono già in proroga, ed essendo dovuta la mia proroga alla necessità di progettare la fusione, con la fusione stessa è giusto si concluda».
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