Chiusure domenicali: anche il Tar boccia la giunta leghista del Trentino

Dopo la Corte costituzionale pure la magistratura amministrativa boccia il governo dell’Autonomia trentina, condannandolo pure a pagare le spese legali. Nuova tappa il possibile, probabile risarcimento milionario dei danni agli esercizi chiusi. 

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Un "progettino politico" di ribaltone ai danni del presidente del Trentino, il leghista Maurizio Fugatti.

Dopo la Corte costituzionale, anche il Tar di Trento ha cassato la legge provinciale sulle chiusure domenicali dei negozi e dei centri commerciali, condannando la Provincia di Trento a pagare le spese legali ai ricorrenti: Consorzio Shop Center Valsugana, Mediamarket Spa, Eurobrico Spa, Casatua Italia, Centro commerciale Le Valli, Md e Millennuim Center.

Anche la magistratura amministrativa ha strigliato l’azione di governo guidato da Maurizio Fugatti, il primo leghista a conquistare trionfalmente nel 2018 il governo dell’Autonomia speciale del Trentino dopo ripetuti tentativi falliti. La Giunta Fugatti, nonostante i ripetuti avvertimenti che sottolineavano la propria incompetenza, nel 2020 aveva deciso di approvare una legge contestata dalle opposizioni e dagli operatori commerciali, risultata palesemente incostituzionale perché creava notevoli disparità basandosi su un criterio arbitrario come quello dei “comuni turistici”.

Un provvedimento che la giunta leghista approvava tronfiamente proprio nel momento in cui molte attività commerciali tentavano di ripartire tra mille difficoltà dopo la fine del primo pesante confinamento, con il risultato di privare, con le chiusure obbligatorie domenicali, dei giorni dove i negozi fatturavano la maggior parte degli incassi settimanali.

Dopo la sentenza di condanna del Tar, per la giunta provinciale e per i consiglieri di maggioranza che hanno votato il provvedimento in Consiglio si apre lo scenario della chiamata al risarcimento dei danni che potrebbero raggiungere soglie milionarie, in prima battuta erogati dalla Provincia con poi la Corte dei conti chiamata ad escutere i responsabili della decisione fallata a risarcire personalmente il danno, con tanti consiglieri semplici che iniziano a temere le conseguenze di un voto effettuato senza riflettere a fondo sulle conseguenze.

La maggioranza leghista però non demorde: se il primo tentativo di imporre le chiusure domenicali degli esercizi commerciali è andato fallito per carenza di competenze da parte dell’Autonomia speciale, l’assessore provinciale al commercio, artigianato e turismo, Roberto Failoni, ha avviato l’iter per l’approvazione di una specifica norma di attuazione che doti lo Statuto speciale della competenza di regolamentazione delle aperture e chiusure domenicali e festive dei centri commerciali che ha già ricevuto una prima approvazione da parte della Commissione paritetica Stato-Autonomia.

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