Con una lettera aperta alle autorità competenti, le associazioni di tutela dei consumatori Robin e Centro Consumatori Italia denunciano la sostanziale situazione di monopolio informativo in Trentino Alto Adige, con un unico editore privato che controlla i principali quotidiani a stampa di lingua italiana e tedesca, oltre a radio, periodici e siti web e quasi tutta la raccolta pubblicitaria.
Richiamandosi alla necessità della tutela del pluralismo informativo in Regione, le due associazioni, oltre a una procedura d’infrazione contro l’Italia da attivare in Europa, si sta considerando anche una “class action” e una procedura di abrogazione della “legge Gasparri” che ha abrogato, a livello locale, ogni soglia di anticoncentrazione editoriale.
La denuncia parte dalla constatazione che il pluralismo dei media è un valore della Costituzione e dell’Unione Europeae si esprime non solo nel diritto ad informare, ma anche nel diritto ad essere informati in maniera obiettiva,democratica e libera da vincoli economici o politici. La lettera denuncia, quindi, in modo chiaro e documentato, la situazione critica del pluralismo dei media nella regione Trentino Alto Adige, poiché un unico gruppo, Athesia Druck, centralizza quasi l’80% delle risorse editoriali e informative.
Questa intollerabile situazione è resa possibile dalla “legge Gasparri”, che elimina le precedenti restrizioni alla concentrazione dei media a livello locale, scavalcando così quanto stabilito in numerose sentenze della Corte Costituzionale.
Le associazioni dei consumatori chiedono, quindi, alla Commissione europea di avviare una procedura di infrazione contro l’Italia per violazione dell’articolo 11 della Carta UE.
Il direttore dell’associazione dei consumatori Robin, Walther Andreaus e il presidente del Centro Consumatori Italia, Rosario Trefiletti ritengono fondamentale «che sia garantita un’offerta mediatica pluralista, perché senza un libero scambio di opinioni e senza un’informazione diversificata la democrazia non può funzionare. Sostenere un monopolio dei media anche con milioni di euro di contributi pubblici è irresponsabile e ingiustificabile. Il mezzo più appropriato per ricollegare gli interessi personali dei media e dei giornalisti agli interessi del pubblico rimangono la concorrenza tra i mediae i diritti personali dei cittadini».
Sul tema interviene anche il consigliere provinciale trentino di Fratelli d’Italia, Alessia Ambrosi, che ha propostoun’iniziativa a sostegno della libertà dell’informazione e a sostegno delle iniziative editoriali indipendenti: «è una questione fondamentale per la libertà e la democrazia, perché il pluralismo è il sale della cittadinanza e del confronto politico. Poi, la situazione di monopolio informativo esistente in Trentino Alto Adige drena di fatto quasi tutte le risorse pubblicitarie disponibili, lasciando agli indipendenti solo le briciole. Per questo è necessario che l’ente pubblicosostenga gli editori indipendenti, anche per aiutarli – come hanno già fatto molte altre regioni italiane – a sopravviverecon costi crescenti per l’energia e i servizi, oltre che per affrontare l’evoluzione tecnologica, che ha costi molto elevatinon alla portata di tutti gli editori».
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