Trentino, sanità allo sbando. «Segnana si dimetta»

Degasperi (Onda Civica Trentino): «l’assessore in quattro anni di gestione ha collezionato un fallimento dietro l’altro. E’ palesemente inadatta a guidare una struttura strategica che assorbe 1,2 miliardi di euro all’anno».

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Nuova tempesta sula testa dell’assessore alla sanità del Trentino, la leghista Stefania Segnana, finita nuovamente nel mirino del consigliere provinciale di Onda Civica Trentino, Filippo Degasperi, che ne chiede le dimissionidall’incarico «perché palesemente inadeguata al ruolo ricoperto».

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La legislatura dell’Autonomia speciale è entrata nel suo quarto anno e la maggioranza a trazione leghista mostra evidenti segni di affanno, con mancanza di strategia, di visione e di programmazione, con difficoltà pure nella gestione corrente. Insomma, la confusone è tanta e, soprattutto, nel comparto della sanità, dove la guida politicadell’assessore Segnana è decisamente insufficiente, con reparti che sono sempre più in sofferenza, con tre cambial vertice nel giro di un anno, medici che abbandonano per rifugiarsi nella sanità privata.

In questo contesto tutt’altro che roseo, con un Trentino che balla sull’orlo della “zona arancio” per via del record nazionale di occupazione delle rianimazioni di pazienti Covid – si salva solo per l’andamento nell’area medica ancora sotto la soglia –, “Focus” di “ViViItalia Tv”, condotto dall’esperto di comunicazione e analisi politica, Gianfranco Merlin, e dal direttore de “il NordEst Quotidiano”, ospita l’intervista al consigliere provinciale di Onda Civica Trentino, Filippo Degasperi, secondo cui «dopo che il virus sarà stato debellato, chiederemo le dimissioni dell’assessora alla salute Stefania Segnana per impreparazione e inadeguatezza nella gestione della pandemia. La dimostrazione è sotto gli occhi di tutti. In Trentino non c’è un piano sanitario anti Covid, tant’è che sono stati prodotti ritardi per visite ed esami specialistici per le altre patologie. Senza contare le dimissioni a raffica che ci sono state all’interno dell’azienda sanitaria. E poi c’è la questione della convenzione del 20 dicembre scorso, quando l’azienda sanitaria ha firmato una convenzione con i chirurghi di Rovereto che avranno la possibilità di operare in libera professione in un centro medico privato di Treviso».

Buona visione.

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