Commissione Ue ondivaga tra divieti e clamorose marce indietro

Si è passati dal divieto di vendita e locazione degli immobili energeticamente meno efficienti alla proposta di equiparare il vino alle sigarette, fino alla proposta di estendere al mercato del gas metano da riscaldamento degli oneri delle emissioni inquinanti. 

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Cosa sta succedendo a Bruxelles nelle stanze della Commissione Ue e dell’Europarlamento? Se lo domandano in molti, a vedere le proposte ondivaghe e contradditorie che sono state proposte.

Si è partiti con la presentazione in anteprima della nuova direttiva sulla riqualificazione energetica degli edifici, con il dettaglio che la prima stesura prevedeva il divieto di vendita e di locazione degli immobili nelle classi energetiche più basse, ad iniziare dalla “G”, per poi passare alla “F” e alla “E”. Peccato solo che in una realtà come quella italianaquesta previsione avrebbe causato un autentico terremoto, un’espropriazione di fatto di gran parte del patrimonioimmobiliare italiano, visto che secondo una stima dell’Ance, l’Associazione dei costruttori di Confindustria, circa il 33,8% degli edifici è in classe “G”, per un totale di oltre 12 milioni di edifici.

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Nella stesura definitiva i divieti di vendita e di locazione sono stati fortunatamente cassati a seguito della sollevazione degli europarlamentari italiani del centro destra, salvo mantenere l’obbligo di adeguamento alle classi energetiche superiori a partire dal 2027 (edifici pubblici) e dal 2030 (edifici privati), costringendo i proprietari a mettere mano a pesanti investimenti.

Dalle case al vino: qui c’è stato lo zampino della commissione parlamentare sulla riduzione del rischio dei tumori, che ha proposto di equiparare il vino alle sigarette, facendo un clamoroso errore di valutazione, visto che il vino a bassa gradazione alcolica è uno dei gioielli della produzione, dell’ambiente e della cultura europea, tanto da essere una delle colonne della dieta mediterranea tutelata come bene immateriale dell’Umanità dall’Unesco. Non solo: tutta la filiera enologica ha benefici effetti sul territorio per la sua capacità di curare e abbellire il paesaggio, mantenere l’uomo in territori svantaggiati, creare ricchezza e notorietà dei luoghi a livello mondiale, senza trascurare il fatto che l’Europa – con l’Italia in testa – è il principale produttore mondiale di vino.

Il dubbio è che qualcuno, sulla spinta a non volere ledere alcuna cultura, religione, coscienza – così come è stato tentato di fare con il “buon Natalesostituito da un asetticobuone feste” – abbia voluto disincentivare il consumodi alcool, dimenticando che il vino affonda nella cultura europea fin dalla notte dei tempi.

E che dire della proposta della Commissione Ue – ancora allo stato di studio – di estendere i famigerati diritti di emissione della CO2 già gravanti sulle bollette dell’energia elettrica anche su quelle del gas metano? Dopo il sostanziale raddoppio dei costi dell’energia elettrica si assisterebbe al raddoppio anche delle bollette del gas metano, con pesanti aggraviper quelle località di collina e montagna che lo utilizzano per almeno 7 mesi all’anno per riscaldare case e luoghi di lavoro.

Infine, c’è la questione dell’elettrificazione spinta della mobilità, che ha finito con il bloccare il mercato dell’auto – a novembre è nuovamente crollato di oltre il 17%, con punte ancora maggiori in Germania e Italia – con i consumatori disorientati tra costi delle auto elettriche ancora decisamente troppo elevati e con fortissimi problemi di utilizzo e modelli con motori tradizionali che i vari governi vogliono mettere fuori legge entro il 2035. Con l’effetto indotto di mettere a rischio migliaia di posti di lavoro – 70.000 solo in Italia – e miliardi di euro di fatturato e di gettito tributario.

In tutta franchezza, cara Commissione Ue, vale la pena proseguire su questa china che porta l’Europa direttamente al fallimento, alla crisi economica e sociale solo per azzerare quel minimo contributo (solo l’8%) all’inquinamento globale entro il 2035, quando i grandi inquinatori come Cina e India continueranno ad aumentarlo almeno fino al 2050?

Ecco come la graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.commissione ue

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