Giornata internazionale della Montagna, al Quirinale la cerimonia italiana

Gelmini: «oltre alla specifica legge, già nella Finanziaria 2022 un fondo specifico». Bond: «serve uno strumento per combattere lo spopolamento delle “Terre alte”». 

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Giornata Internazionale della Montagna

Il palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ospitato la cerimonia della Giornata Internazionale della Montagna. Sono intervenuti il direttore generale della FAO, Qu Dongyu, il referente per il Manifesto internazionale dei Giovani per la Montagna, Magda Ciullo, il presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Giovanni Cannata, il sindaco di Fonni, Daniela Falconi, il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini e del turismo, Massimo Garavaglia. Al termine il Presidente Mattarella ha rivolto un indirizzo di saluto. Erano presenti rappresentanti dell’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani e dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani.

Per il ministro Gelmini «nuove e maggiori opportunità per la montagna italiana si aprono con gli interventi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza che si propone di ricucire le lacerazioni provocate dalla pandemia nel tessuto economico e sociale e di colmare gli storici divari fra aree diverse del Paese; non solo quello atavico fra Nord e Sud, ma anche quello fra realtà urbane e zone rurali, fra centro e periferia, fra pianure e montagne, fra aree interne e metropoli. Il governo è consapevole che lo sforzo su molteplici livelli del Pnrr non sarà di per sé sufficiente ad invertire una tendenza consolidata. È per tale motivo che, dopo le due approfondite stagioni di ascolto con gli Stati generali della montagna, voluti dai miei predecessori nella prima parte della legislatura, si è giunti alla determinazione di inserire, fra i collegati alla Legge di bilancio per il 2022, una nuova legge per la montagna».

AllaGiornata Internazionale della Montagna, Gelmini ribadisce come «la volontà dell’esecutivo è definire in primo luogo gli aspetti ordinamentali, cioè l’individuazione dei comuni montani, la gestione, le funzioni attribuite agli enti territoriali, la Strategia nazionale per le Montagne italiane, i fondi e le risorse. Occorrerà anche prevedere interventi programmatici e strutturali per ridurre il gap esistente nella fruizione dei servizi pubblici essenziali. Tutto ciò al fine di favorire, in stretto raccordo con le politiche regionali, il ritorno di residenti e imprese nei comuni montani, anche con misure specifiche per la fiscalitàcon incentivi per le nuove aziende e per quelle professioni essenziali, che spesso sono carenti in questi comuni. In previsione di tutto ciò la legge di bilancio, il cui esame è in corso al Senato, ha già istituito un apposito fondo che decuplicherà le risorse attualmente stanziate per i comuni montani».

«La montagna è una risorsa per il nostro Paese e deve essere tenuta in grande considerazione, con un’attenzioneparticolare al rispetto ambientale. In tal senso, è importantissimo il segnale arrivato dai rappresentanti degli enti locali e dal direttore generale della Fao – ha detto il deputato azzurro Dario Bond, presidente del comitato paritetico Fondo Comuni confinanti -. Tanti i temi toccati nella celebrazione al Quirinale. In particolare il tema del turismo in montagna, strumento di crescita e sviluppo economico per le tante famiglie che operano nel settore. E il tema dei servizi, imprescindibili per contrastare lo spopolamento delle cosiddette “Terre alte”. Condivido il monito lanciato dal rappresentante della Sardegna, che ha prospettato di raggiungere entro il 2023 la presenza di almeno un medico in ogni paese montano della sua regione. E’ solo un esempio di servizi-presidio fondamentali per la montagna e per tenere la gente a vivere in montagna. Si tratta – sottolinea Bond – di un’iniziativa che deve andare di pari passo con gli investimenti del Pnrr e con la legge quadro sulla montagna che il Consiglio dei ministri si appresta a esaminare per portarla all’esame del Parlamento. Sono tutti tasselli su cui costruire quello che serve alla montagna, vale a dire risorse e attenzioni. Perché come è stato detto questa mattina, la montagna costituisce il 34% della superficie italiana e addirittura l’80% della riserva d’acqua dolce di tutta Italia. La montagna è una risorsa strategica e come tale va messa al centro dell’agenda politica».

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