Consumi 2021 di vini e spumanti all’insegna della voglia di spendere

Pesa l’incertezza sul breve e medio termine. Fine anno con botti record, ma a rischio di confinamento. Privilegiate bollicine italiane. 

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festività di fine anno vini e spumanti

In Italia per le festività di fine 2021 gli acquisti di cibo e bevande si annunciano in ottimo recupero sul 2020. Ovse, Osservatorio Economico Vini e Spumanti, struttura attiva dal 1991 fondata all’Università Cattolica di Piacenza da Giampietro Comolli, stima un maggiore volume di acquisti sul 2020 del 14-17% di vini e spumanti in particolare per consumi in casa e regali, mentre il “fuori casa” sembra si assesti su un +9-11%. Non si arriva ai volumi del 2019, mentre i valori crescono.

Quello delle festività di fine e inizio d’anno è un periodo di consumi-acquisti concentrati: circa il 37-40% del totale annuo va in regali, feste, brindisi. Il confronto con le feste 2020 è estremamente positivo. Mancheranno all’appelloancora 6 milioni di bottiglie di bollicine rispetto al 2019.

Le stime fissano in 67-68 milioni di bottiglie di spumanti italiani, con una spesa di 610-620 milioni di euro. Per il solo veglione di San Silvestro, si stimano che salteranno 39-42 milioni di bottiglie di bollicine.

Se gli spumanti italiani vanno bene, quelli esteri arrancano: saranno solo due i milioni i tappi di Champagne, calo del 27% rispetto al 2019 e del 16% rispetto al 2020, soprattutto per le etichette top francesi, dato che il mercato nazionale chiede da sempre griffe premium. Le bollicine tricolori hanno più margine di manovra nei periodi di massima attenzione alla spesa.

In crescita i pacchi dono enoici, soprattutto quelli mono-magnum di note marche nazionali. Non si rinuncia alle bollicine, ma «si è più parsimoniosi, senza rinunciare a brindare a un anno che sia nuovo – commenta Comolli -. Finiti gli ordini del 2021, già entro l’anno, le case vinicole sono propense ad alzare i listini di vini e spumanti causa costi materie prime, inflazione, trasporti, vetro».

All’estero il consumo di fine anno di vini e spumanti italiani è da record. I dati di mercato indicano una crescita tra 11-13% sul 2020, ma un +3-5% sul 2019, già anno boom. Per il primo anno, dopo decenni, volumi e valori cresconodi pari passo, anzi va meglio per i valori. Si stimano che voleranno 200-210 milioni di tappi di sole bollicine.

Per i vini tranquilli un recupero dei numeri più ridotto, ma circa altri 220-235 milioni di bottiglie saranno stappate. Il giro di affari al consumo nei fatidici 28 giorni, per le sole bollicine, raggiunge il nuovo record globale di 4,62 miliardi di dollari. Da qui la previsione di un export fra i 6,6 e i 6,9 miliardi di euro/anno che potrebbero crescere anche di più se l’export italiano non continuasse ad incontrare difficoltà tecniche nei paesi dove sono complesse le spedizioni e le documentazioni doganali.

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