Come si distribuisce il carico IRPEF tra lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati

Analisi del Centro studi e ricerche di Itinerari Previdenziali che evidenzia come il carico maggiore sia dei lavoratori dipendenti, seguiti da pensionati e lavoratori autonomi. 

0
1438
carico Irpef

Un’analisi del Centro studi e ricerca Itinerari Previdenziali condotto da Michaela Camilleri evidenzia come sia ripartito il carico IRPEF tra le varie categorie di contribuenti: dipendenti, pensionati, lavoratori autonomi e altri soggetti.

Ti piace la rubrica giornaliera de “Lo Schiacciasassi”? Iscriviti qui sul canale YouTube di “ViViItalia Tv”.

Nel 2020 gli italiani hanno dichiarato redditi per 884,484 miliardi di euro (4,53 in più rispetto all’anno precedente). Su questi redditi sono stati complessivamente versati ai fini IRPEF 172,56 miliardi di euro (al netto del bonus da 80 euro, di cui beneficiano ben 12.184.835 contribuenti, per uno sconto totale sull’IRPEF pari a 9,937 miliardi di euro), così ripartiti: 155,18 – pari all’89,93% del totale – per IRPEF ordinaria12,31 miliardi per l’addizionale regionale e 5,07 miliardi per l’addizionale comunale.carico Irpef

Come si distribuisce il carico IRPEF tra le diverse tipologie di contribuenti? Nell’ultima edizione dell’Osservatoriosulla spesa pubblica e sulle entrate 2021 “Le dichiarazioni dei redditi 2019 ai fini IRPEF e l’analisi delle imposte dirette e indirette per importi, tipologia di contribuenti e territori negli ultimi 12 anni”, il Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali ha scomposto i dati per tipologia di contribuente sulla base del reddito prevalente (lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati e altri).

Lavoratori dipendenti 

Su un totale di IRPEF versata netta di 155,18 miliardi (165,117 miliardi al lordo del bonus 80 euro), i lavoratori dipendenti ne pagano 92,212, che diventano però 82,275 al netto dell’effetto bonus: il versamento è in aumento rispetto allo scorso anno sia come importo (80,137 miliardi nel 2018) sia come percentuale rispetto al totale IRPEF ordinaria, in crescita dal 51,92% al 53,02%. Pur essendo poco meno di 19 milioni secondo i dati Istat, rappresentano più della metà dei contribuenti complessivi, pari a 21.464.818 su un totale di 41,526 milioni, e il 55,4% di quanti dichiarano redditi positivi (17,263 milioni su 31,161 milioni). Si può quindi affermare che la totalità dei lavoratori dipendenti contribuisce “fedelmente”.

Scendendo nel dettaglio delle classi di reddito, i lavoratori con redditi da 0 a 15.000 euro (8,2 milioni pari al 38,4% del totale dipendenti) non versano alcuna imposta grazie all’effetto del bonus, mentre all’estremo opposto i 15.135 contribuenti oltre 300.000 euro di reddito dichiarato pagano un’imposta pro capite di 289.460 euro l’anno. I dichiaranti redditi da 15 a 20.000 euro (2,965 milioni di individui) versano in media 2.150 euro e un ammontare d’imposta totale pari a circa l’85,25% di quanto versano i soli 15.000 lavoratori con redditi oltre i 300.000 euro. Questi ultimi lavoratori, pari allo 0,071% dei contribuenti, pagano tasse per il 5,32% dell’IRPEF totale da lavoro dipendente, mentre il 38,4% – ovvero coloro che dichiarano redditi fino a 15.000 euro – ha un’imposta negativa. In generale, l’12,44% dei contribuenti lavoratori dipendenti paga il 58,44% di tutta l’IRPEF, mentre il 38,4% non paga nulla, con un’imposta media pro capite addirittura negativa.

Lavoratori autonomi

In questa categoria rientrano gli imprenditori, i lavoratori autonomi con partita IVA e partecipanti in società di persone e assimilate. Se ne stimano circa 6,4 milioni, ma i dichiaranti sono 2.466.820, di cui 1.840.830 presentano redditi positivi. Il totale IRPEF pagata da questi lavoratori è pari a 20,65 miliardi di euro, cioè l’11,97% del totale del gettito 2019, pur rappresentando il 5,94% dei contribuenti.

Anche per questa tipologia di contribuenti è elevata la percentuale di chi dichiara redditi fino a 15.000 euro lordi l’anno (38,37% circa del totale) e paga un’IRPEF media di 460 euro. Il successivo 13,21% di autonomi con redditi tra 15.000 e 20.000 euro paga un’IRPEF media di 1.876. In questa categoria il livello di concentrazione delle imposte è il più elevato: il 48,42% dei contribuenti paga circa il 95% dell’IRPEF di categoria e addirittura il solo 32,92%, cioè quelli con redditi superiori a 29.000 euro, ne paga l’88,4% (contro il 37,2% dei pensionati e il 58,4% dei dipendenti).

Pensionati

Nel 2019 i pensionati sono circa 16 milioni, di cui oltre 8 milioni con prestazioni integrate o totalmente a carico della fiscalità e dunque non soggette a imposizione IRPEF. I pensionati che presentano la dichiarazione dei redditi sono 13,5 milioni e quelli che pagano almeno un euro di IRPEF sono 10,535 milioni; per gli effetti della “no tax area”, pari a 8.000 euro, i pensionati con redditi fino a 7.500 euro (2.659.368) pagano un’imposta media di soli 45 euro l’anno.

Nel 2019 la categoria ha versato 46,87 miliardi di euro di IRPEF, pari al 28,4% del totale. Il 45,42% dei pensionati(contro il 43,68 della media relativa a tutte le persone fisiche) paga il 7,29% del carico IRPEF, mentre il 37,18% paga il 79,61% dell’intera IRPEF della categoria. La cifra più significativa è che il 54,58% dei cittadini pensionati dichiara ben il 92,71% di tutta l’IRPEF con un’imposta media minima di 1.800 euro.

I percettori di altri redditi

Si intendono i contribuenti che dichiarano redditi diversi da quelli fin qui esaminati, ad esempio redditi da fabbricati, domenicali e/o agrari, da rendite e plusvalenze finanziarie, ecc. Pur riguardando un discreto numero di dichiaranti, 4.088.771 (pari al 9,8% del totale), la categoria contribuisce in maniera marginale al versamento delle imposte con 5,378 miliardi euro, vale a dire il 3,3% del totale. 

Rispetto al 2018, questi contribuenti sono aumentati di circa 400.000 unità a seguito dei provvedimenti fiscali che hanno esteso i regimi agevolati, misure che in realtà non hanno portato a un aumento dei lavoratori (il totale autonomi e altri è diminuito di circa 38.000 soggetti) ma solo a una riduzione delle imposte versate (-2,69 miliardi di euro).

Significativa la ripartizione per classe di reddito dove l’89,2% dei contribuenti dichiara redditi fino a 15.000 euro lordi e versa una imposta media di 169 euro. Peraltro, i contribuenti con un reddito superiore ai 300.000 euro pagano un’imposta media di 283.851 euro, più alta sia del totale delle persone fisiche (254.399) sia delle altre tipologie di dichiaranti.

Ecco come la graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.carico irpef

Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, iscrivetevi al canale Telegram per non perdere i lanci e consultate i canali social della Testata.

Ti piace la rubrica giornaliera de “Lo Schiacciasassi”? Iscriviti qui sul canale YouTube di “ViViItalia Tv”.

Ti piace “ViViItalia Tv”? Sostienici!

YouTube

https://youtu.be/P2yRkFtIulo?sub_confirmation=1

Telegram

https://t.me/ilnordest

https://t.me/ViviItaliaTv

Twitter

https://twitter.com/nestquotidiano

Linkedin

https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano/

Facebook

https://www.facebook.com/ilnordestquotidian/

© Riproduzione Riservata