Porti Napa, rafforzata la collaborazione tra Italia, Slovenia e Croazia

De Berti: «firma importante per i sostenere i porti dell’Alto Adriatico». Di Blasio: «importante passo avanti nelle relazioni transfrontaliere». 

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Siglato a Venezia nella cornice di Ca’ Corner l’accordo che dà concretezza alla “Joint Declaration” tra porti Napa (North Adriatic Ports Association) per la promozione della cooperazione trilaterale tra Italia, Slovenia e Croazia.

La sottoscrizione è avvenuta alla presenza della vicepresidente e assessore ai trasporti e infrastrutture della Regione Veneto, Elisa De Berti, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, il ministro delle Infrastrutture della Repubblica slovena, Jernej Vrtovec, il ministro agli Affari marittimi, trasporti ei della Repubblica croata, Oleg Butković, e il Commissario europeo ai trasporti, Adina Vălean.

Si tratta del documento finale che conclude un processo iniziato un anno fa e nato con l’obiettivo di rilanciare la cooperazione tra i tre paesi afferenti al mare Adriatico, e in grado di coinvolgere i cinque porti Napa: Venezia, Trieste, Ravenna, Koper (Capodistria) e Rijeka (Fiume).

L’iter che ha portato alla firma odierna si è sviluppato attraverso una serie di fasi costitutive ed attuative la prima delle quali, avvenuta nel dicembre del 2020, ha basato i propri presupposti sulla consapevolezza comune che l’Adriatico, mare con un intenso traffico marittimo e un sistema vulnerabile, necessiti di un approccio integrato per salvaguardare l’ambiente, prevenire i rischi e assicurare uno sviluppo sostenibile. In particolare, le aree chiave individuate contemporaneamente come oggetto e opportunità comuni di cooperazione, da parte di Italia, Slovenia e Croazia, sono state quelle relative a sviluppo economico, connettività, blue economy, piena protezione del mare Adriatico in termini di tutela ambientale e sicurezza marittima.

Nel gennaio 2021 l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale, in capo alla quale è la presidenza dei porti NAPA, ha ricevuto incarico dal ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, di proporre un’iniziativa capace di dare concretezza ai temi cardine della cooperazione.

Il risultato del lavoro di negoziazione tra i cinque porti è stata appunto l’elaborazione della “Joint Declaration” che ha delineato le attività dell’Associazione, focalizzate su tre direttrici prioritarie: nell’ambito delle iniziative in corso (cofinanziate da fondi europei) e volte a tutela ambientale e connettività (in particolare attraverso tre progetti in materia di “green port policies” che prevedono investimenti per 15 milioni di euro e altri tre progetti in materia di “smart port policies”, per un totale di 8 milioni di euro), il primo impegno è istituzionalizzare una cooperazione permanente in materia di sostenibilità ambientale, efficienza energetica, sicurezza e digitalizzazione delle procedure logistiche e di trasporto. In secondo luogo, in relazione ai progetti strategici per la connessione dei porti NAPA alla rete transeuropea di trasporto TEN-T con particolare riferimento all’ultimo miglio ferroviario, è stata elaborata la propostaAccess2Napa”, uno studio su come migliorare ulteriormente l’accessibilità marittima e l’intermodalità del Nord Adriatico. Infine, sono state definite una serie di proposte per un ulteriore rafforzamento della cooperazionetrilaterale, tra le quali l’estensione della rete Ten-T a Paesi terzi vicini non europei e l’inclusione della dimensione marittima e ferroviaria nel Programma di cooperazione territoriale 2021-2027.

«Questo documento suggella e rilancia un’importante azione svolta da AdSPMAS (porti di Venezia, Marghera e Chioggia) nell’ambito dello sviluppo sostenibile e strategico dei corridoi TEN-T europei, con particolare riguardo al Corridoio Baltico-Adriatico–BAC ed al Corridoio Mediterraneo – spiega De Berti -. La firma dell’accordo è il risultato di un articolato lavoro di discussione tecnica su diversi ambiti di comune interesse e che, anche in relazione alle politiche “green port” e “smart port” testimoniano l’impegno di Italia, Croazia e Slovenia con i rispettivi porti a costituire una cooperazione transfrontaliera permanente su sostenibilità ambientale, efficienza energetica, sicurezza e la digitalizzazione delle procedure logistiche e di trasporto».

De Berti conferma che «la Regione è particolarmente impegnata per valorizzare e attivare ogni possibile sinergia finalizzata a coordinare il nostro sistema logistico basato su nodi intermodali di rilievo internazionale come appunto il porto e l’aeroporto di Venezia e gli interporti di Padova e Verona, ma anche su di una rete stradale e autostradale estremamente diffusa, su di una rete ferroviaria in continua espansione e su di una rete idroviaria di primaria importanza, in quanto di diretto accesso al mare e di connessione verso le altre Regioni poste ad Ovest. Un sistema complesso, in cui ben 3 dei 4 Corridoi della rete TEN-T che attraversano l’Italia si incontrano, incrociando una dimensione di trasporto internazionale di lunga percorrenza con la dimensione locale derivata dalla complessità di gestire infrastrutture e mobilità di una praticamente unica grande area urbana. Un sistema che abbiamo proprio recentemente voluto revisionare e rilanciare attraverso un’attenta opera di programmazione definita nell’ambito del Piano Regionale dei Trasporti approvato nel luglio 2020».

Il commissario europeo per i trasporti, Adina Valean, ha annunciato a Venezia una dotazione di 25,8 miliardi di euro per l’Unione Europea, destinati allo sviluppo di progetti integrati per il miglioramento delle reti di trasporto comunitario. Il ministro Giovannini ha precisato in particolare che «sono stati proposti 5 miliardi di euro per l’Italia, per il rinnovamento delle vie ferroviarie del corridoio Adriatico, per renderlo più forte sia per quanto riguarda il trasporto passeggeri, sia per il trasporto commerciale. In questo modo, potremo collegare l’Alto Adriatico con il resto dell’Unione europea, ma è necessario che sia fatto in sinergia con le istituzioni, così da allinearlo a obiettivi comuni».

Giovannini ha poi sottolineato come «è necessario capire come attuare interventi puntuali per l’efficientamento energetico dell’attività portuale, che richiederà molto tempo. Il settore marittimo è già proiettato al futuro, ma sappiamo quanto richiedano la riconversione dei sistemi marittimi attuali con l’installazione di impianti per l’utilizzo di energie alternative, il monitoraggio, così come gli studi per l’elettrificazione delle banchine, sulle quali investiremo tante risorse nel contesto del Pnrr».

Per il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mar Adriatico settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio, quello sottoscritto si tratta di «un importante passo avanti nella cooperazione transfrontaliera. La firma di questo accordo conferma la volontà delle autorità di stabilire un tavolo di cooperazione permanente, che ci permetterà di confrontarci sulle sfide legate alla sostenibilità ambientale grazie all’utilizzo della tecnologia».

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