Sulla piazza Europa/piazzale della Transalpina, al confine tra Nova Gorica e Gorizia ha ospitato il convegno internazionale “North Adriatic cross-border Hydrogen Valley: towards the clean energy transition”, organizzato anche dall’Università di Trieste assieme a partner internazionali e inserito nell’agenda della presidenza semestrale slovena della Ue perla diffusione della “valle dell’idrogeno“.
Il convegno rappresenta il primo passo verso la potenziale creazione di una “Valle dell’idrogeno transnazionale nord adriatica”, a cavallo tra Italia, Slovenia e Croazia, primo esempio di progetto sul fronte idrogeno con il coinvolgimento di più paesi stranieri. I vantaggi – ha precisato l’ateneo triestino – potrebbero essere molto significativi, perché si accelererà sulla transizione verso l’energia pulita nell’Europa centro-orientale, oltre a contribuire a creare migliaia di posti di lavoro e ad attirare ingenti investimenti nei tre Paesi coinvolti.
«Il Friuli Venezia Giulia è pronto a fare la sua parte per la migliore riuscita di un progetto ambizioso come quello per la creazione della “North Adriatic cross-border Hydrogen Valley”, che ci consente di sfruttare la nostra posizione al centro dell’Europa e la vocazione alla collaborazione internazionale per dare corpo alla transizione ecologica e alla decarbonizzazione» ha detto l’assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari, intervenendo assieme al segretario di Stato del ministero delle Infrastrutture della Slovenia, Blaž Košorok, e al segretario di Stato del ministero dell’Economia e sviluppo sostenibile della Croazia, Ivo Milatic.
«Il Friuli Venezia Giulia – ha aggiunto Callari – è già impegnato nella complessa trasformazione della nostra economia attraverso un cambiamento radicale volto a sostituire l’utilizzo di combustibili fossili con energia pulita, ma il progetto della “Valle dell’idrogeno del Nord Adriatico” rappresenta un percorso comune con Slovenia e Croazia che abbraccia una dimensione transfrontaliera e transnazionale d’investimento in conoscenza, ricerca e trasferimento tecnologico e riconversione industriale. Un percorso innovativo, per il quale oltre a investire direttamente chiederemo il concreto supporto dell’Ue, di modo da non perdere un’occasione che non si ripresenterà in futuro».
Callari ha rimarcato che «l’impiego dell’idrogeno abbatte le emissioni di anidride carbonica, crea nuove condizioni di mercato, alimenta nuova occupazione e nuovi profili professionali per uno sviluppo sostenibile. La costituzione di “hydrogen valleys” nel nostro Paese rientra nel Pnrr soprattutto nell’ottica di riconversione dei siti industriali dismessi».
Secondo i promotori del progetto, la creazione di una “valle dell’idrogeno” transfrontaliera può offrire un contributo decisivo agli sforzi per una transizione verso la neutralità climatica entro il 2035, grazie anche al sostegno del partenariato europeo pubblico-privato “Fuel Cell and Hydrogen Joint Undertaking”, che ha già finanziato altre “valli dell’idrogeno” in Europa. L’iniziativa transfrontaliera dovrebbe concretizzarsi in un tavolo tecnico trilaterale di lavoro già a partire dalla primavera 2022.
L’evento ha fatto da cornice anche all’inaugurazione della prima stazione di rifornimento di idrogeno pulito in Slovenia a Salonit Anhovo, fabbrica di cemento che ha sede a pochi chilometri da Nova Gorica.
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