L’ex presidente della Lega Trentina, Alessandro Savoi, ci ricasca: patente sospesa

Il provvedimento a seguito di un controllo con tasso alcolico superiore al limite. Ora è a rischio di revoca del documento di guida. Perfino Sgarbi lo fulmina: «lei è un vandalo». 

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alessandro savoi

All’ex presidente della Lega trentina ed ex componente dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige dimessosi a seguito di commenti decisamente poco urbani nei confronti delle donne e di altri gusti sessuali, Alessandro Savoi, quello attuale è un periodo decisamente “No”, in buona compagnia di altri personaggi, anche di primo piano nazionale, del partito: per la seconda volta nel giro di due anni è stato pizzicato in un controllo su strada alla guida ad avere superato i limiti per l’alcol test, con conseguente sospensione della patente.

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Ora, per Savoi il problema è connesso con il rischio di revoca del documento di guida ed essere costretto a rifare tutta la trafila, con il risultato che per i primi tre anni da conseguimento dal documento si devono guidare veicoli con potenza limitata, non superare i 110 km/h in autostrada e, soprattutto, alcol zero per tre anni.

Ma la sospensione con possibile revoca della patente, non è l’unica tegola cadutagli in testa: nel corso di una visita guidata per i consiglieri provinciali al Mart da parte del presidente dell’istituzione culturale Vittorio Sgarbi, Savoi con naturalezza ha appeso il suo cappotto ad un quadro. Quando Sgarbi se n’è accorto, un poco alterato ha chiesto cosa fosse quella cosa lì e di chi fosse. Il povero Savoi, quasi come un Calimero qualsiasi, ha ammesso di essere il reo, beccandosi un seccolei consigliere è un vandalo!”

Quelle di Alessandro Savoi non sono gli unici problemi in cui naviga una Lega Trentino sempre più priva di rotta, che guardasolo al giorno per giorno, priva di una visione del domani e di una minima capacità di programmazione, tanto che chi si definisce, battendosi il petto, “baluardo dell’Autonomiacorre il rischio di fare rivoltare nella tomba autentici campioni dell’autonomismo regionale: da Enrico Pruner a Bruno Kessler, a Silvius Magnago.

I nodi di quanto seminato dall’attuale linea di comando della Lega Trentino verranno al pettine entro ottobre 2023, quando l’attuale legislatura che ha visto la vittoria rocambolesca della Lega cesserà: facile prevedere che sarà molto difficile assistere ad un bis della Lega di governo, non per merito delle attuali opposizioni, ma per i problemi interni proprio dell’attuale maggioranza.

Ecco come la graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.alessandro savoi

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