La pandemia da Covid-19 corre, decisamente in Europa e in Italia il NordEst è tra le aree più colpite, con Friuli Venezia Giulia, Veneto e Marche che nella mappa dell’incidenza dei contagi Covid-19 aggiornata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, vira in rosso, con l’Alto Adige in rosso scuro e il resto della Penisola in giallo, con la sola eccezione della Sardegna in verde.
I casi aumentano in buona parte dell’Europa centro-orientale, con Irlanda, Benelux e Paesi baltici evidenziati in rosso scuro. La Francia occidentale comincia a tingersi di rosso.
Le regioni reclamano dal governo iniziative per restringere la mobilità delle persone per contenere le possibilità di contagio e per evitare che in “zona gialla” o “zona arancio” possano scattare vincoli penalizzanti al normale esercizio delle attività economiche, proprio ora che sta per partire una stagione turistica che si preannuncia sempre più a rischio, con tanti che preferiscono rinunciare a viaggi lunghi.
Mentre la pandemia di Covid-19 riinizia la sua marcia (si spera non travolgente come nel 2020), c’è una vecchia conoscenza che torna a fare decisamente capolino: l’influenza stagionale è tornata in forze, con un’incidenza più che doppia rispetto al 2019 (nel 2020 è scomparsa grazie ai confinamenti e all’applicazione della maschera facciale all’esterno).
Nella settimana dall’8 al 14 novembre, secondo la rete di sorveglianza InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità l’incidenza ha raggiunto i 4,2 casi per mille assistiti, un valore più che doppio rispetto allo stesso periodo della stagione 2019, l’ultima pre-pandemia. A essere colpiti sono soprattutto i bambini al di sotto dei cinque anni.
Il rapporto si riferisce ai dati riportati da 853 medici sentinella distribuiti sul territorio nazionale. Nell’ultima settimana, in totale sono stati segnalati 246.000 casi di influenza; 811.000 dall’inizio della stagione.
Si conferma l’andamento che si era intravisto nelle rilevazioni precedenti per quel che concerne le fasce di età più colpite: nei bambini al di sotto dei 5 anni l’incidenza è pari a 17,87 casi per mille assistiti, in quella 5-14 anni 4,47, tra i 15 e i 64 anni è 3,63 casi per mille e ultra-sessantacinquenni si scende 65 anni a 2,07 casi per mille assistiti.
Un motivo in più per aderire alle campagne vaccinali antinfluenzali che sono appena iniziate, utili per prevenirecomplicazioni gravi e per consentire l’individuazione di patologie più gravi come il Covid, che all’inizio è facile confondere con i tipici malesseri influenzali.
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