Federalberghi, nei primi 10 mesi 2021 le presenze sono calate di 138 mln

Nucara: «il settore necessita di un ampio sostegno per recuperare».

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turismo italiano federalberghi

Il turismo in Italia è il settore economico che più soffre per gli effetti della pandemia ha detto il direttore generale di Federalberghi, Massimo Nucara, nel corso dell’audizione alla commissione Bilancio della Camera sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

«Apprezziamo l’introduzione di specifiche misure dedicate alle nostre imprese, di cui c’è estremo bisogno come ad esempio il credito d’imposta e il contributo a fondo perduto ma allo stesso tempo – sottolinea Nucara – non possiamo che ribadire la preoccupazione (che abbiamo già espresso durante la fase di elaborazione del Pnrr) per la dotazione complessiva stanziata a sostegno dell’intervento, a nostro giudizio non coerente con il peso economico espresso dal settore ed ogni caso insufficiente rispetto alla mole di investimenti necessaria per riqualificare il parco ricettivo italiano».

Per il direttore di Federalberghi «le strutture turistico ricettive e termali sono quelle che continuano a pagare il prezzo più alto. Il 2020 è stato disastroso e anche il 2021 è fonte di grande sofferenza. Nei primi dieci mesi di quest’anno, nonostante i segnali positivi registrati nella seconda metà del mese di luglio e nel mese di agosto in alcune località che si rivolgono prevalentemente al mercato interno, sono mancate all’appello 138 milioni di presenze turistiche, con un calo del 34,2% rispetto al 2019), di cui 109 milioni relative ai turisti stranieri. Un dato allarmante, considerato che in un annonormale” i turisti internazionali contribuiscono per il 50,5% al totale dei pernottamentie che la spesa dei turisti stranieri contribuisce al saldo della bilancia commerciale con 44,3 miliardi di euro. E infatti, nei primi otto mesi del 2021, la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è diminuita di quasi 19 miliardi di euro, con un calo del 61,4% rispetto al 2019».

«A questo punto dell’anno la perdita – continua Nucara – è ormai consolidata e la matematica ci dice che, anche se negli ultimi due mesi dovessimo registrare un significativo miglioramento, il risultato finale del 2021 non potrebbe cambiare di molto. Sottolineo che i dati citati riflettono la media nazionale e che ci sono località e imprese in cui la perdita è molto più consistente. Basti considerare il caso di Roma evidenzia Federalberghi – dove oltre 400 alberghi su 1.200 sono chiusi pressoché ininterrottamente dal mese di marzo 2020 e nei primi nove mesi del 2021 la percentuale di occupazione camere è pari a al 28,3%. Non si tratta di un caso isolato: nelle città Milano, Venezia e Firenze, nel medesimo periodo, la percentuale di occupazione camere è attestata intorno al 30%. Per le imprese del comparto turistico ricettivo, la perdita di fatturato nei primi dieci mesi del 2021 è di circa 9 miliardi rispetto al 2019».

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