Con un bel po’ di anni di ritardo, la provincia di Trento ha deciso di liberalizzare l’A22 a fasce orarie (7-9 e 17-20) la percorrenza sul tratto dell’autostrada del Brennero da Rovereto Sud a Trento Nord: si tratta di una sperimentazione volta a capire se la proposta sia o meno gradita dai tanti pendolari che si muovono tra le due città, cosa che le due precedenti liberalizzazioni urbane (limitate ai due tratti cittadini di Trento e Rovereto dell’autostrada) non avevano avuto successo.
Già nel 2014 l’ex consigliere provinciale Claudio Civettini aveva proposto di liberalizzare l’A22, trovando però il muro di gomma dei governi di centro sinistra, poco propensi ad avvantaggiare il traffico privato. «Era ora che la Provincia desse il via libera alla circolazione gratuita tra le due città, anche come risposta alla mancanza di una tangenziale degna di questo nome a Rovereto, oltre che per risolvere le strozzature sulla statale del Brennero – commenta Civettini -. L’Autobrennero può essere una valida alternativa alla realizzazione di opere di potenziamento della statale, soprattutto se la terza corsia dinamica fosse trasformata in corsia ordinaria percorribile sempre e comunque».
Civettini evidenzia una lacuna nel provvedimento: «le fasce orarie favoriscono sì i pendolari, ma penalizzano tutti i lavoratori del terziario che si muovono sul territorio in altre ore. Sarebbe giusto oltre che equo che nel tratto tra Rovereto Sud e Trento Nord non ci fossero fasce orarie, con la gratuità H24. Sono costi che la Provincia e l’Autobrennero possono tranquillamente sopportare».
C’è anche chi va oltre: l’ex assessore comunale di Rovereto, Paolo Farinati butta il cuore oltre l’ostacolo affermando che «sarebbe utile liberalizzare l’A22 nel tratto Ala – Trento Nord, al fine di spostare sull’autostrada molto del traffico di transito sulla statale del Brennero. So che varie categorie economiche anche dell’Alto Adige stanno chiedendo questa agevolazione, che toglierebbe indubbiamente parecchio traffico, anche dalle strade statali e provinciali attorno a Bolzano». Una posizione espressa anche dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì, che ha proposto il provvedimento in un’interrogazione per il bypass di Bolzano.
Farinati propone una soluzione ancora più avanzata: «a questo punto, sarebbe opportuno ragionare e proporre una soluzione a livello dell’intera regione. Perché non fornire un Telepass regionale a tutti i residenti del Trentino Alto Adige a costo zero, per promuovere l’utilizzo da parte degli stessi dell’Autobrennero da Ala al Brennero e viceversa? Sarebbe una forma anche di indennizzo territoriale e comunitario, ma soprattutto un’iniziativa chepotrebbe quasi sicuramente evitare la costruzione di ulteriori arterie nel fondovalle dell’Adige e dall’Isarco».
Sul tema di liberalizzare l’A22 interviene anche il presidente dell’Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti (Onlit), Dario Balotta: «la possibilità di percorrere gratuitamente le tratte cittadine di Trento e Rovereto dell’Autobrennero può essere estesa anche ad altre tratte regionali. I residenti pendolari dell’Alto Adige, del Veneto, della Lombardia e dell’Emilia Romagna sui 314 km di rete dal Brennero a Modena, avrebbero così la possibilità di percorrere finalmente le loro tratte regionali senza pagare quello che non è più un pedaggio “salato” ma una vera e propria imposta infinita sulla mobilità. Comincerebbe così una parziale compensazione ai consumatori e allo Stato delle rendite garantite all’Autobrennero in tutti i sette anni di scadenza della concessione e il presupposto di far tornarenella disponibilità dello Stato l’infrastruttura e fare come in Spagna che alla scadenza del periodo della concessione le autostrade sono gratuite e vanno ad integrare la viabilità locale».
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