Il governo Draghi alla prova della Finanziaria 2022: poche le novità

Continua lo scialo di risorse, a partire dal rifinanziamento dello spreco del reddito di cittadinanza. Innalzata l’età di pensionamento. 8 miliardi per il taglietto delle tasse. Taglio ai superbonus dell’edilizia.

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finanziaria 2022

Dopo un po’ di tira e molla e una dose di melina, il governo Draghi ha partorito la prima versione della legge finanziaria 2022 che ora va in discussione alle camere per l’approvazione finale. Una legge che porta in dote altri 23 miliardi di disavanzo (che con altre voci s’allarga fino a 30 miliardi), di cui 8 dedicati al taglietto delle tasse, 9 al reddito di cittadinanza, l’innalzamento dell’età per andare in pensione e un taglio alla selva dei bonus destinati alla riqualificazione del patrimonio edilizio.

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Da una prima lettura della finanziaria 2022 emergono alcuni passaggi che meritano senz’altro una revisione da parte del Parlamento – che rimane comunque sovrano nell’aggiustare le varie partite, con il vincolo del totale della spesa – a partire dall’allocazione del fondo per il taglio delle tasse, che Draghi ha rimesso nelle mani dei partiti. I quali già si preparano alla lotta per tirare la coperta corta da una parte o dall’altra, quando l’unica missione sensata sarebbe di concentrarli tutti su coloro che negli ultimi dieci anni hanno solo continuato a pagare, spremuti peggio di un limone, ovvero coloro che hanno la “colpa” di guadagnare da 28.000 a 55.000 euro lordi all’anno, circa da 2.000 a 2.800 euro netti al mese, tutt’altro che nababbi. In caso contrario, è la solita pioggerellina di taglietti che di fatto non sente nessuno, anzi finiscono con l’invalidare l’effettiva maggiore disponibilità di reddito da spendere per far funzionare l’economica.

Altro aspetto che merita l’interessamento del Parlamento è quello dei vari bonus connessi alla riqualificazione edilizia, che passa dall’ubriacatura del superbonus 110% grillino che ha portato con sé anche il boom della speculazione sui materiali edili e sull’impiantistica, alla sostanziale abrogazione dell’intervento per gli edifici unifamiliari e degli sconti al 50% e al 65% per la sola riqualificazione energetica. Le associazioni di categoria hanno già protestato e meglio sarebbe abbassare e portare ad un tetto uguale per tutti gli interventi con la compartecipazione finanziaria dei soggetti interessati, in modo da tagliare gli sprechi e responsabilizzare maggiormente i committenti.

Altro temacaldo” della finanziaria 2022 su cui il Parlamento avrà da dire la sua è l’innalzamento dell’età minima per andare in pensione, che passa da 62 a 64 anni sempre con 38 anni di contribuzione. Specie dal mondo sindacale si spinge per abbassare l’età di pensionamento, ma il problema rimane l’ammontare del costo a carico dell’erario, che potrebbe essere sostenibile solo se il pensionamento avvenisse tutto con il conteggio contributivo e non misto retributivo-contributivo.

Infine un accenno al mancato recepimento della norma europea sulla concorrenza, che slitta ancora, nonostante sia uno dei “compiti” che l’Italia deve fare per avere accesso ai famosi fondi del Pnrr, quei 190 miliardi europei che sono soggetti a precisi vincoli per l’effettiva erogazione, pena il loro congelamento. La forte lobby degli esercenti balneari – forte anche della spinta di un eurodeputato che fa proprio l’operatore balneare in un luogo famoso alle cronache politiche – spinge perché le concessioni possano essere rinnovate in eterno, quasi fosse una privatizzazione di fatto di un bene pubblico come un arenile. Una situazione che non si limita solo alle spiagge, ma si estende anche alle infrastrutture, con l’eterna querelle delle autostrade che non vengono mai liberalizzate a concessione scaduta, con gare e riassegnazioni che si vorrebbero perpetuare in eterno. Eppure l’esempioconcreto della Spagna è lì fulgido: negli ultimi 3 anni il paese iberico ha liberalizzato oltre 1.200 chilometri di rete autostradale a concessione scaduta. Perché in Italia non è possibile fare altrettanto?

Ecco come la graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.finanziaria 2022

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