No all’aumento Irap da Assoimprenditori Alto Adige e Unione

La provincia di Bolzano porta dal 2,68 al 3,9% l’aliquota della “Tassa rapina” sulle attività economiche. 

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aumento irap

La reazione alla decisione da parte della giunta provinciale di Bolzano guidata da Arno Kompatscher di dare il via all’aumento Irap (nota anche come “tassa rapina”) innalzando l’aliquota dal 2,68 al 3,9% ha scatenato le reazioni indignate del mondo delle imprese altoatesine.

Assoimprenditori Alto Adige (Confindustria) ha riunito in seduta d’emergenza il proprio direttivo, dettando alla fine una nota di fuoco. «Il PIL altoatesino nel 2020 è crollato del 10%. Il 20% delle imprese presenta bilanci in perdita e un ulteriore 20% non ha fatto utili. Le imprese locali hanno però dimostrato grande responsabilità, hanno intaccatole loro riserve finanziarie e fatto ricorso a crediti bancari per garantire i posti di lavoro anche durante la pandemia – afferma il presidente degli industriali, Heiner Oberrauch -. Ci troviamo in una situazione di emergenza e bisogna essere solidali. Ma aumentare le tasse sui costi del personale e sugli interessi passivi dei crediti accesi per far fronte alla crisi non è comprensibile».

Assieme alle organizzazioni sindacali, Assoimprenditori aveva, al contrario, chiesto di ridurre il carico fiscaleattraverso la deduzione degli interessi passivi dalla base imponibile Irap, visto che molte imprese hanno fatto ricorso a crediti bancari per far fronte alla crisi.

«Gli sgravi fiscali rappresentano il sostegno più veloce ed efficiente per famiglie e impbrese: per questo a suo tempo avevamo accettato di rinunciare a svariati contributi in cambio della riduzione dell’Irap – prosegue Oberrauch -. Restiamo tuttora convinti di questo principio, che vale tra l’altro anche per il bilancio provinciale: a lungo termine imprese competitive garantiscono un gettito fiscale maggiore».

In questo momento bisogna mettere al centro l’efficienza della spesa pubblica e non l’aumento del carico fiscale. A fronte dell’annunciato aumento delle tasse, un aumento dell’efficienza della spesa pubblica diventa ancora più urgente: per Oberrauch «non possiamo più andare avanti così, anche all’interno dell’amministrazione pubblica, così come anche in altri ambiti, è necessario un cambio di mentalità. Tutti i capitoli di spesa vanno valutati attentamente, non possiamo più permetterci un ulteriore aumento della spesa corrente».

Il Consiglio di presidenza di Assoimprenditori fa appello alla giunta provinciale, affinché rinunci all’aumento Irap: «le imprese si stanno confrontando da mesi con un’esplosione dei prezzi delle materie prime e dei costi dell’energia. Se ora aumentiamo anche il carico fiscale, mettiamo in gioco lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio».

Le critiche arrivano anche dal fronte dell’Unione commercio turismo servizi Alto Adige. «L’aumento Irap che comporterà la raccolta di oltre 60 milioni di imposte dalle aziende non è accettabile, così come non è tollerabile che a dover pagare sia sempre automaticamente l’economia, con l’innalzamento delle imposte e l’introduzione di nuovi oneri» sottolinea il presidente dell’Unione, Philipp Moser.

Nei mesi scorsi la Provincia di Bolzano ha fornito grande sostegno alle aziende, che in questo modo sono riuscite a mantenere la gran parte dei posti di lavoro. «Ma ora, in questa fase delicata, non bisogna assolutamente invertire questo slancio. Deve invece essere fatto tutto il possibile affinché in questo periodo non sia dimenticata l’economia e la sua necessità di programmare il futuro. I primi segnali di ripresa economica non devono essere messi a rischio, ma devono invece essere sostenuti e incentivati, perché, dal punto di vista economico, la pandemia di Coronavirus è ben lontana dall’essere passata» ribadisce Moser che si appella alla giunta provinciale «a fermare nuovi oneri fiscali almeno fino alla fine del 2023».

Un appello che non dovrebbe essere difficile da accogliere, anche alla luce del fatto che proprio nelle scorse ore la giunta ha definito l’accordo con il governo nazionale per la restituzione di imposte arretrate e la riduzione del contributo locale al risanamento del bilancio pubblico, incamerando per il solo 2022 quasi 200 milioni di euro freschi.

Certo, oltre alle entrate aggiuntive, il governo dell’Autonomia altoatesina dovrebbe investire anche nella riqualificazione della spesa pubblica locale, oggi spesso determinata dagli interessi dei vari potentati che afferiscono alla Svp: difficile tagliare le grinfie alle fameliche clientele del partitone tedesco e ai suoi vari capi e capetti.

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