Il turismo trentino vale 1,3 miliardi, quello dell’Alto Adige il doppio

«C’è ancora tanta strada da fare». Il coordinamento imprenditori incontra i vertici di Trentino Marketing. 

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turismo trentino

Il turismo trentino viaggia con le ruote sgonfie se non bucate, specie se si considerano i risultati in termini di fatturato, che sono quasi la metà di quello sviluppati dal “cugino” Alto Adige. Per individuare le soluzioni per il suo rilancio, il coordinamento imprenditori del Trentino si è incontrato con i vertici di Trentino Marketing, la società di sistema incaricata della promozione del turismo e, più in generale, di tutto il “Prodotto in Trentino”.

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Per Gianni Battaiola, albergatore, presidente dell’Associazione albergatori del Trentino e di Trentino Marketing, «è stato un confronto utile per capire come rendere il territorio più attrattivo dal punto di vista turistico, ma anche lavorativo, capire le opportunità per valorizzare il marchio Trentino non solo rispetto al turismo e all’ambiente, ma anche all’imprenditorialità di qualità e sostenibile».

Questo perché in ambito turistico tutti gli abitanti di un territorio sono chiamati a fare sistema, a diventare ciascuno un promotore del proprio ambito, della cultura e delle tradizioni del posto. E se questo non accade, il meccanismo della promozione è destinato ad incepparsi. In questo contesto, tutti gli imprenditori sono chiamati a fare la loro parte, perché tutti, direttamente o indirettamente, possono giovarsi dell’indotto economico generato dal movimento turistico.

Operare in una logica di sistema è la nuova missione di Trentino Marketing, come ricorda il suo amministratore delegato, Maurizio Rossini: «alla promozione turistica abbiamo associato l’attività di produzione agroalimentare, sport e cultura. Esistono aziende di grandissima qualità con grande capacità competitiva nel mondo. Il Trentino è riconosciuto all’esterno per suoi valori forti, c’è spazio per lavorare assieme su questi valori, perché sono anche quelli delle nostre imprese».

Ma sul piatto della bilancia c’è un aspetto che pesa – e in negativo – che riguarda la capacità economica del turismo trentino, che è ancora decisamente sotto le sue potenzialità, come ha evidenziato Fausto Manzana, presidente di Confindustria Trento: «il Trentino potrebbe ambire alla leadership sulla sostenibilità, anche nei confronti dell’Alto Adige. Il contributo diretto del turismo sul Pil in Trentino è di 1,3 miliardi, quello dell’Alto Adige è di 2,5 miliardi: c’è ancora molta strada da fare».

Se l’Alto Adige corre ad una velocità doppia del Trentino in termini di fatturato turistico ciò si deve anche alla maggiore creatività e al rinnovamento dell’offerta locale, mentre quella del Trentino viaggia ancora in gran partesulle strutture ideate trent’anni fa da Mario Malossini, colui che da assessore provinciale del turismo si era inventato il logo della farfalla. Anche le persone che si occupano di turismo e promozione sono quasi sempre le stesse, con il rischio che costoro tendando ad essere autoreferenziali e a replicare se stessi, quando invece sarebbe opportuno effettuare rotazioni periodiche tra i protagonisti del settore a tutti i livelli al fine di apportare freschezza e capacità d’innovazione.

Ecco come la graffiante matita di Domenico La Cava interpreta la situazione.turismo trentino

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